Un giudizio severo e senza appello arriva dalle principali sigle sindacali dei medici e dirigenti sanitari italiani in merito alla recente manovra economica approvata dal Governo. Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Fimmg, Fimp e Sumai denunciano un provvedimento che sarebbe stato “consumato sulla pelle dei medici”, sottolineando come il Ministero della Salute e l’intero Esecutivo risultino ormai “ostaggio” del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Le ripercussioni di questo scontro politico si traducono in un’offesa per chi quotidianamente garantisce la salute dei cittadini.
Medici sulla manovra: critiche incisive e mobilitazione annunciata
I rappresentanti sindacali, tra cui Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, e Antonio Magi, Segretario Nazionale Sumai, hanno espresso forte delusione per il cosiddetto “blitz notturno” alla vigilia di Natale che ha affondato un emendamento fondamentale. Tale emendamento avrebbe reso disponibili risorse extracontrattuali già stanziate per la dirigenza medica, risorse ora perse per la categoria. “Prepariamoci ad un anno di barricate per la difesa dei professionisti, unici a reggere il Servizio Sanitario Nazionale”, avvertono i sindacati.
Un’altra ferita riguarda il mancato riconoscimento e supporto ai 20mila specialisti ambulatoriali convenzionati pubblici del territorio, figure centrali per la gestione dei pazienti cronici, per la riduzione delle liste d’attesa e l’assistenza domiciliare, come previsto dal PNRR e dal DM77. “Niente nemmeno sul fronte della Medicina Generale e Pediatria di Libera Scelta. Un disastro”, concludono le organizzazioni.
Le sfide del sistema sanitario nazionale e il ruolo dei medici
Questa accesa protesta sulla manovra si inserisce in un contesto più ampio di criticità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), che già da tempo soffre per carenze strutturali e per una politica che, secondo i medici, non valorizza adeguatamente la categoria. Pierino Di Silverio, eletto nel 2022 Segretario Nazionale di Anaao Assomed, ha più volte sottolineato come la sanità venga trattata come una spesa anziché come una risorsa fondamentale. La condizione lavorativa dei medici è stata ulteriormente aggravata da una pressione fiscale elevata, da una gestione burocratica e da una scarsa attenzione a condizioni di lavoro e progressione di carriera.
Il nuovo segretario ha inoltre avvertito il Governo su un possibile autunno caldo: “Se si bloccano i medici oggi non crolla solo il sistema pubblico ma anche quello privato, e si troveranno contro non solo i medici ma anche i cittadini”. La mobilitazione annunciata promette di essere duratura e determinata, con l’obiettivo di ottenere un cambio di rotta e un riconoscimento concreto per la categoria medica e sanitaria che sostiene il sistema.
In questo scenario, la manovra economica approvata viene vista come un’occasione persa, non solo per i medici ma per l’intero SSN, con implicazioni dirette sulla qualità dell’assistenza ai cittadini e sulla tenuta stessa della sanità pubblica italiana.






