Roma, 18 dicembre 2025 – Un acceso dibattito si è acceso in Parlamento dopo la presentazione di un emendamento riformulato dal governo Meloni all’interno della manovra economica, volto a potenziare la produzione e il commercio di armi nel territorio nazionale. La proposta prevede, attraverso decreti dei ministeri della Difesa e delle Infrastrutture, l’individuazione di attività, aree e progetti infrastrutturali dedicati alla realizzazione, ampliamento e gestione delle capacità industriali della difesa.
La denuncia di Angelo Bonelli: “Blitz grave e pericoloso”
Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi Sinistra, ha definito il blitz del governo nella manovra economica “gravissimo”, evidenziando come questa iniziativa rappresenti una trasformazione dell’economia italiana in un’economia di guerra. Bonelli critica apertamente la scelta di destinare il 5% del PIL, pari a circa 100 miliardi di euro annui, alla spesa militare, a discapito di settori fondamentali come pensioni, scuola, sanità e trasporto pubblico. Per il leader di Avs, la risposta del governo alla crisi industriale italiana non è la riconversione ecologica o la promozione di lavoro di qualità, bensì la trasformazione delle fabbriche in siti produttivi di armi.
Dettagli dell’emendamento e implicazioni industriali
L’emendamento riformulato punta a tutelare gli interessi essenziali della sicurezza dello Stato e a rafforzare le capacità industriali della difesa, coinvolgendo la produzione e il commercio di armi, materiali bellici e sistemi d’arma. In pratica, il governo intende identificare con specifici decreti ministeriali le aree e le attività strategiche legate a questi settori, prevedendo investimenti per la realizzazione, l’ampliamento e la conversione di strutture industriali.






