Roma, 31 dicembre 2025 – Con l’approvazione definitiva da parte della Camera dei deputati, la Legge di Bilancio 2026 è diventata legge, segnando l’ultimo passo di un iter parlamentare caratterizzato da un acceso dibattito politico. La manovra, del valore complessivo di 22 miliardi di euro, introduce importanti novità in diversi settori chiave dell’economia e della società italiana, dalla previdenza al fisco, dalla sanità agli incentivi per le imprese. Di seguito, un’analisi dettagliata delle principali misure contenute nel testo, accompagnata da un approfondimento sul profilo di Giuseppe Colombo, autore di rilievo che ha contribuito al racconto e all’analisi della manovra.
Le principali novità della manovra 2026: pensioni, fisco e sanità
La manovra finanziaria 2026 presenta significative modifiche al sistema pensionistico, con un aumento graduale dell’età pensionabile: un mese in più nel 2027 e ulteriori due mesi nel 2028. Viene inoltre cancellata l’Opzione donna, mentre per gli assegni minimi è previsto un incremento di circa 20 euro mensili. Tra le restrizioni più rilevanti, dal prossimo anno non sarà più possibile cumulare gli importi provenienti da diverse forme di previdenza complementare per anticipare la pensione di vecchiaia, una scelta che inciderà soprattutto sui lavoratori in regime contributivo. Inoltre, sono previsti tagli ai fondi destinati all’anticipo pensionistico per lavoratori precoci e usuranti, mentre è stata eliminata la stretta prevista sul riscatto delle lauree brevi, originariamente pensata per limitare i pensionamenti anticipati.
Sul fronte fiscale, spicca il taglio dell’Irpef con la riduzione dell’aliquota dal 35% al 33% per i redditi fino a 50 mila euro, beneficio che coinvolge circa 13,6 milioni di contribuenti. Viene introdotta una tassazione agevolata al 5% sugli incrementi contrattuali per i redditi fino a 33 mila euro, valida per i rinnovi contrattuali dal 2024 al 2026, e un’imposta sostitutiva ridotta all’1% sui premi di risultato fino a 5 mila euro. Tra le nuove imposte, si segnala il raddoppio della Tobin tax sulle transazioni finanziarie, che sale dallo 0,2% allo 0,4%, e l’aumento dell’imposta sui piccoli pacchi provenienti da paesi extra UE, con un contributo fisso di 2 euro per pacchi di valore fino a 150 euro.
In ambito sanitario, la legge di bilancio stanzia oltre 7 miliardi di euro in tre anni per il Servizio sanitario nazionale, con un aumento del fondo sanitario di circa 2,4 miliardi solo nel 2026. Le risorse sono destinate anche a un incremento delle indennità per medici, infermieri e personale socio-sanitario, con un investimento complessivo di 280 milioni di euro l’anno. Il governo prevede di assumere circa mille medici dirigenti e oltre 6 mila professionisti sanitari, in larga parte infermieri. Tuttavia, viene ridotto il fondo per i farmaci innovativi di 140 milioni, mentre si aumenta il tetto della spesa farmaceutica dal 0,2% allo 0,3%.
Incentivi per imprese e novità per la casa
Tra le misure a sostegno delle imprese, la manovra introduce l’iperammortamento per gli investimenti in beni strumentali effettuati fino al 30 settembre 2028, con particolare attenzione ai prodotti “made in EU”. Sale il finanziamento per il settore manifatturiero, con circa 3,5 miliardi stanziati nel 2026, e viene previsto un contributo di 1,3 miliardi da parte delle assicurazioni. Alcuni incentivi legati al credito d’imposta, come Transizione 5.0 e ZES per il Sud, vengono rifinanziati, mentre dal 2028 sarà introdotta una ritenuta d’acconto per le imprese, con aliquote progressive dallo 0,5% al 1%.
Nel settore edilizio, restano confermati per il 2026 il bonus ristrutturazioni al 50% per l’abitazione principale e al 36% per gli altri immobili. Vengono prorogati Sismabonus e bonus mobili, con uno sconto del 50% fino a 5 mila euro. La cedolare secca sugli affitti brevi mantiene l’aliquota al 21% per il primo immobile, sale al 26% per il secondo e dal terzo scatta l’attività d’impresa. Gli immobili condonati possono ora accedere agli incentivi edilizi. Novità importanti riguardano anche l’ISEE, con l’esclusione della prima casa dal calcolo per le famiglie, con limiti fissati a 91.500 euro e fino a 200.000 euro nelle grandi città metropolitane. Vengono infine stanziati fondi per il sostegno abitativo a genitori separati, caregiver familiari e per il contributo alimentare destinato a chi ha un ISEE fino a 15 mila euro.






