Prosegue il complesso iter della manovra finanziaria 2025 con un intenso confronto in commissione Bilancio al Senato, dove sono stati presentati oltre 3.800 emendamenti dalle opposizioni. Le forze politiche di opposizione hanno depositato un corposo pacchetto di proposte per modificare il testo della legge di bilancio, toccando temi cruciali come salari, congedi, fisco e politiche sociali.
Manovra: emendamenti comuni tra Pd, M5s, Avs e Iv
Secondo quanto riferito, il Movimento 5 Stelle ha presentato 1.671 emendamenti, il Partito Democratico 1.160, Azione Verdi Sinistra 533 e Italia Viva 354, mentre Azione ne ha depositati 96. Tra questi, spicca un pacchetto di 16 emendamenti comuni da Pd, M5s, Avs e Iv che interessa diverse aree tematiche. Le proposte riguardano la lotta al fiscal drag, con l’estensione dell’autorizzazione unica a tutto il territorio nazionale, il ripristino di Opzione Donna, e l’incremento del Fondo sanitario nazionale per l’assunzione del personale paritario. Viene inoltre proposto un salario minimo legale e la soppressione dell’articolo 106 che limita l’autonomia scolastica.
Sul fronte fiscale, come modifica alla manovra si propone l’estensione della No Tax Area a 15 mila euro e il trascinamento a 60 mila euro dell’aliquota Irpef al 33%. Tra le altre richieste, la soppressione dell’aumento dell’età pensionabile per il comparto sicurezza, il rafforzamento dei congedi paritari e la maggiorazione dell’assegno unico a 70 euro. Viene inoltre chiesto il ripristino delle misure di Transizione 4.0 e la stabilizzazione del personale di giustizia.
Altri temi e modifiche significative
Tra le proposte avanzate dalle opposizioni vi sono la soppressione dei tagli sulle supplenze brevi, l’aumento del Fondo di finanziamento ordinario per professori e ricercatori universitari e l’introduzione di una start tax per i giovani. Si chiede inoltre di destinare fondi per la sicurezza delle città, finanziati con il taglio del protocollo Albania.
Parallelamente, la commissione Bilancio ha approvato una serie di emendamenti che modificano alcune norme iniziali della manovra, come lo stop all’aumento dell’1,8% dei pedaggi autostradali previsto per il 2025 e una proroga dimezzata delle concessioni elettriche da 40 a 20 anni, con maggiori entrate destinate al taglio delle bollette. È stato anche ritirato l’aumento degli stipendi per i ministri non eletti, sostituito da un rimborso per le trasferte.
Il percorso della legge di bilancio si presenta quindi ancora incerto e complesso, con la commissione Bilancio che si riconvocherà oggi pomeriggio per proseguire l’esame degli emendamenti. L’approvazione definitiva del testo è attesa entro la fine di dicembre.






