È iniziata oggi nell’Aula del Senato la discussione generale sulla manovra 2026, che vede l’iscrizione di 53 senatori, tra maggioranza e opposizione, pronti a intervenire. Presieduta da Ignazio La Russa, la seduta ha visto la presenza del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e l’intervento del relatore leghista Claudio Borghi, che ha espresso soddisfazione per l’accoglimento di molte istanze, anche provenienti dalle opposizioni.
Manovra: bocciata la pregiudiziale di costituzionalità sulle disposizioni sociali
L’Aula ha respinto con 101 voti contrari la pregiudiziale di costituzionalità sollevata dalle opposizioni sulla manovra. A motivare la questione era stato il senatore Peppe De Cristofaro (Avs), che ha sottolineato come siano state inserite nel testo una serie di disposizioni che incidono sui Livelli essenziali di prestazione (Lep), il nucleo dei diritti civili e sociali. La senatrice Beatrice Lorenzin (Pd) ha definito tale inserimento una violazione della Costituzione sia nel merito sia nel metodo. Per il Movimento 5 Stelle è intervenuta Barbara Floridia, senza tuttavia modificare l’orientamento dell’Aula.
Via libera della commissione Bilancio e principali novità
La commissione Bilancio del Senato ha già dato il proprio via libera al testo della manovra, compreso il nuovo maxi-emendamento del governo. Tra le principali misure contenute vi sono:
- Aiuti alle imprese, con risorse destinate a crediti d’imposta, Transizione 5.0 e Zone Economiche Speciali (Zes);
- Misure sul Trattamento di fine rapporto (Tfr), con l’introduzione dall’1 luglio 2026 di un meccanismo di adesione automatica alla previdenza complementare per i neoassunti del settore privato, con possibilità di rinuncia entro 60 giorni;
- Aumento dei tagli all’anticipo pensionistico per lavoratori precoci e usuranti;
- Contributo di 1,3 miliardi di euro a carico delle assicurazioni;
- Risorse per il Piano casa e per il rifinanziamento del Ponte sullo Stretto di Messina, in seguito alle decisioni della Corte dei Conti.
Tra le novità, è saltata la possibilità di anticipare la pensione di vecchiaia con fondi complementari, misura che il senatore Borghi ha però definito un esperimento da riprendere con una norma ad hoc.
Inoltre, dopo le proteste delle opposizioni, l’emendamento di Fratelli d’Italia sulla possibile riapertura del condono del 2003 è stato trasformato in ordine del giorno. Sul piano dei lavori parlamentari, il voto finale sulla manovra è previsto per martedì prossimo, mentre lunedì continuerà la discussione in Aula.






