Critiche forti e dure quelle espresse oggi da Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, in merito alla Manovra economica 2026 presentata dal Governo. Durante l’evento “Industria in crisi, governo assente”, Landini ha definito la manovra come un provvedimento che aggrava la condizione dei lavoratori e del Paese, sottolineando l’assenza di investimenti pubblici e privati e la mancanza di una politica industriale efficace.
Landini attacca la Manovra: “Nessun investimento pubblico né privato”
Secondo Landini, nella Legge di Bilancio non sono previsti investimenti pubblici e non ci sono misure concrete per incentivare la ripresa degli investimenti privati. “Il governo non utilizza neppure i profitti delle società partecipate per favorire gli investimenti”, ha affermato il leader sindacale, evidenziando come la manovra non affronti i problemi strutturali del sistema industriale italiano né gestisca adeguatamente i processi di trasformazione economica in atto.
Critiche sul fronte dei lavoratori
La manovra, ha aggiunto Landini, è “contro il Paese e i lavoratori” perché non solo non stimola la crescita economica, ma peggiora le condizioni sociali, con un abbassamento dei salari e un aumento della precarietà. “Non si vanno a prendere i soldi dove ci sono, e non si inverte la tendenza negativa riguardante il lavoro”, ha detto il segretario CGIL, denunciando una fase di “grande propaganda” che presenta “un Paese che non esiste”.
Landini ha inoltre criticato la mancanza di una strategia industriale pubblica capace di rilanciare il sistema produttivo nazionale, invitando il governo a costruire politiche più incisive per affrontare la crisi che coinvolge il settore industriale e il mondo del lavoro.
Le dichiarazioni del segretario CGIL arrivano in un momento cruciale per l’Italia, mentre il Governo Meloni, in carica da tre anni, si appresta a presentare la sua manovra economica in Parlamento, con l’obiettivo di sostenere la ripresa economica e affrontare le sfide sociali e industriali del Paese.






