Il sindaco di Napoli invita al dialogo e alla solidarietà umanitaria verso Gaza, sottolineando l’importanza dei rapporti civili e della pace tra i popoli coinvolti.
Napoli, 3 luglio 2025 – All’indomani dell’approvazione unanime da parte del Consiglio comunale di Napoli di una mozione a favore di azioni umanitarie per la popolazione di Gaza e per l’interruzione dei rapporti con Israele, il sindaco Gaetano Manfredi ha espresso le sue riflessioni sull’iniziativa, sottolineando la differenza tra le azioni governative e il rapporto con il popolo israeliano.
Il sindaco Manfredi sulla mozione del Consiglio comunale
Il primo cittadino di Napoli ha dichiarato: “Stop rapporti con Israele? Non so cosa possa significare per un Comune“. Manfredi ha evidenziato la necessità di distinguere le politiche del Governo dalle relazioni con il popolo israeliano, affermando che “con il popolo israeliano dobbiamo sempre mantenere rapporti di relazioni, di civiltà, soprattutto con quella parte che sostiene percorsi di pace e di tolleranza”. Il sindaco si è inoltre detto in disaccordo con le politiche adottate dal Governo centrale, auspicando “un percorso di pace che garantisca i diritti di tutti, che salvaguardi la vita umana, e che sancisca i principi del diritto umanitario che è diritto di civiltà”.
Manfredi, in carica come sindaco di Napoli dal 18 ottobre 2021 e recentemente eletto presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) nel novembre 2024, ha ribadito il suo impegno nel promuovere un clima di dialogo e tolleranza, anche di fronte a contesti internazionali complessi come quello che coinvolge la Striscia di Gaza.
Contesto umanitario e politico: la situazione a Gaza
La città di Gaza, con una popolazione di quasi 600.000 abitanti, è la più popolosa della Palestina e si trova in una situazione di crescente emergenza umanitaria. Negli ultimi mesi, il conflitto in corso ha comportato gravissime perdite umane e una drammatica riduzione dell’aspettativa di vita nella Striscia: uno studio recente pubblicato nel 2025 evidenzia che la guerra in corso ha causato una diminuzione media di quasi 35 anni nell’aspettativa di vita della popolazione di Gaza, quasi dimezzando i livelli prebellici.
Il blocco e i conflitti ricorrenti hanno messo sotto pressione l’economia locale, che si basa principalmente sull’agricoltura, mentre la popolazione, in gran parte giovanissima (circa il 75% ha meno di 25 anni), affronta condizioni di vita estremamente difficili. In questo contesto, le azioni di solidarietà umanitaria e le iniziative di pace rappresentano un elemento fondamentale per il sostegno alla popolazione civile.
Manfredi ha quindi voluto ribadire l’importanza di mantenere un dialogo aperto con le comunità che si battono per la pace e la tolleranza, auspicando una soluzione che possa portare alla convivenza pacifica di due popoli e due Stati, un principio più volte auspicato a livello internazionale e che rappresenta una delle chiavi per la stabilità della regione.





