Milano, 27 dicembre 2025 – Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso “grande soddisfazione” per la riuscita della gara di Livigno. In una nota ufficiale diffusa dal MIT ha sottolineato come questa tappa rappresenti “una prova concreta della capacità dell’Italia di rispettare tempi, standard internazionali e sfide organizzative, anche in condizioni complesse”.
A poco più di un mese dall’inizio ufficiale dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, Livigno fa il suo ingresso nella storia dello sci alpino ospitando, per la prima volta, una tappa della Coppa del Mondo FIS con la prova di Super-G maschile. L’evento si è svolto oggi sulla pista Tagliede – Li Zeta della Sitas Ski Area, rappresentando un momento cruciale nel percorso di avvicinamento ai Giochi.
La prova di Livigno come banco tecnico e organizzativo
La gara di Super-G a Livigno, con partenza a 2.375 metri di quota e arrivo nel cuore del paese, si è sviluppata su un tracciato di circa 1.800 metri con un dislivello di 517 metri. Il percorso ha alternato sezioni veloci a passaggi tecnici con pendenze fino al 52%, rendendolo particolarmente impegnativo e suggestivo. Questo evento non è stato solo una competizione sportiva di alto livello, ma anche una prova concreta delle capacità organizzative e tecniche italiane in vista delle Olimpiadi.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti definisce questa manifestazione un “banco di prova tecnico e organizzativo fondamentale” per testare infrastrutture, impianti, accoglienza e coordinamento operativo.
Salvini: segnale di affidabilità in vista delle Olimpiadi
Il ministro Salvini ha evidenziato in particolare il successo sulla gestione dell’innevamento programmato e la gestione tecnica degli impianti, aspetti che “confermano l’affidabilità del sistema olimpico italiano”. La prova di Livigno, dunque, si configura come un “segnale forte” per il sistema sportivo e infrastrutturale nazionale, in vista dell’avvio delle competizioni olimpiche previsto tra 41 giorni.
Il caso della famiglia nel bosco
“Non avrò pace finché non troveremo il modo legale di riportare quei bambini a casa dai genitori“. Lo ha detto Matteo Salvini a radio Libertà a proposito della cosiddetta “famiglia nel bosco“.
“Stiamo ragionando con i nostri legali, i nostri parlamentari, ho sentito i garanti dei diritti dell’infanzia, per cercare di capire come accelerare il ritorno in casa di questi bambini” ha aggiunto anticipando che “Come Lega stiamo lavorando sul ruolo dell’assistente sociale e del giudice minorile. La politica a il dovere di intervenire su queste figure”. Ha detto ancora Salvini.






