Roma, 11 giugno 2025 – “A poco più di un anno dall’approvazione e dall’entrata in vigore del decreto elettorale sulle liste d’attesa, è ormai evidente a tutti il clamoroso fallimento del governo Meloni sul tema”. Secondo i parlamentari del M5s emerge con chiarezza il fallimento del governo Meloni nella gestione di questo cruciale settore della sanità pubblica. I parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Affari Sociali di Camera e Senato, in una nota congiunta, denunciano l’aggravarsi della situazione, confermata da un report della Fondazione Gimbe e dai dati Istat sul crescente numero di italiani che rinunciano alle cure mediche.
Il fallimento del decreto sulle liste d’attesa
Nonostante le rassicurazioni della premier Giorgia Meloni e del ministro della Salute, Orazio Schillaci, sulla bontà del provvedimento, la realtà racconta tutt’altra storia. La semplice prenotazione di una visita tramite il Cup rivela un quadro peggiorato rispetto al passato. La Fondazione Gimbe ha ufficialmente bocciato il decreto, evidenziando ritardi nella piattaforma nazionale e la mancata pubblicazione di tre decreti attuativi su sei. Il governo, secondo i pentastellati, preferisce celare queste criticità dietro a uno scontro istituzionale con le Regioni, che per la maggior parte condividono lo stesso orientamento politico della maggioranza.
L’impatto drammatico sui cittadini
I numeri sono allarmanti: nel 2024, secondo l’Istat, una persona su dieci ha rinunciato ad almeno una prestazione sanitaria, un incremento significativo rispetto ai circa 4 milioni del 2022, arrivando a quasi 6 milioni. Le cause sono riconducibili principalmente alla lunghezza delle liste d’attesa, che ha spinto alla rinuncia 4 milioni di cittadini (contro i 2,5 milioni di due anni fa), e alla difficoltà crescente di accedere a cure private, con oltre 3 milioni di italiani che non possono permetterselo, contro meno di 2 milioni nel 2022.
La Fondazione Gimbe, nel suo recente rapporto, sottolinea come i principi di universalità, uguaglianza ed equità del Servizio Sanitario Nazionale siano stati traditi, con conseguenze pesanti per le fasce socio-economiche più vulnerabili. L’assenza di investimenti adeguati e il ricorso a slogan elettorali non hanno fermato il declino della sanità pubblica, che oggi rischia di perdere la sua funzione primaria di tutela della salute per tutti i cittadini.
Questo scenario rappresenta un allarme rosso per il sistema sanitario italiano e mette in discussione la capacità del governo di garantire un servizio essenziale come quello sanitario, lasciando milioni di italiani senza le cure necessarie.