Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, esulta per la legge sulla cittadinanza che ha “posto fine agli imbrogli”
All’apertura dell’assemblea plenaria del Consiglio degli Italiani all’Estero (Cgie) presso la Farnesina, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato come la recente legge sulla cittadinanza abbia finalmente “rimesso le cose in ordine” e posto fine agli imbrogli che gravavano sul riconoscimento della cittadinanza italiana. Tajani ha risposto alle richieste di revisione della normativa avanzate dal segretario generale del Cgie, Maria Chiara Prodi, sottolineando l’importanza di contrastare le pratiche illegali legate all’ottenimento del passaporto.
Tajani: “Una legge seria per porre fine agli imbrogli”
Durante il suo intervento, Tajani ha evidenziato che “troppa gente lucrava sull’italianità”, facendo riferimento a casi in cui agenzie di malaffare traevano profitto da concessioni indebite della cittadinanza. “Ci sono piccoli comuni in Italia dove la maggioranza degli italiani sono persone brasiliane, così come è stato scoperto che molti all’estero sono diventati italiani grazie a uno stesso antenato”, ha spiegato il ministro, rimarcando la necessità di una normativa rigorosa.
Tajani ha inoltre ribadito la volontà di Forza Italia di proseguire nel percorso di riforma con la proposta dello Ius Scholae, che prevede la concessione della cittadinanza italiana a chi completa almeno 10 anni di scuola in Italia, una posizione confermata nonostante la contrarietà di alcuni alleati di maggioranza. “La cittadinanza è una cosa seria, e la nostra proposta è seria: andiamo avanti”, ha affermato.
La posizione del Cgie e le sfide della normativa
Il Consiglio degli Italiani all’Estero ha espresso preoccupazione per l’entrata in vigore del provvedimento che restringe la trasmissione della cittadinanza, ritenendo che generi disparità di trattamento tra i connazionali, soprattutto per chi possiede una doppia cittadinanza. Maria Chiara Prodi ha sottolineato che la questione della cittadinanza non debba ridursi a un mero status giuridico, ma includere il legame identitario con l’Italia, rafforzato dalla conoscenza della lingua, della cultura e delle nozioni costituzionali.
L’assemblea plenaria del Cgie, che si svolgerà fino al 20 giugno, affronterà anche altri temi cruciali come la messa in sicurezza del voto all’estero e gli incentivi per il rientro in Italia. Nel frattempo, i 63 consiglieri saranno ricevuti domani al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per un confronto istituzionale.






