Roma, 17 ottobre 2025 – Nel corso della conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei Ministri che ha approvato la legge di bilancio, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha chiarito le linee guida del governo riguardo alle misure sul sistema bancario, sottolineando l’assenza di intenti punitivi e la volontà di tutelare le priorità sociali ed economiche del Paese.
Meloni: “Non c’è la tassazione sugli extraprofitti”
Nel suo intervento, Meloni ha spiegato che non teme un contraccolpo sul settore creditizio: “Abbiamo parlato con queste persone, il mio intento non è punitivo ma l’azione del governo è quella di concentrarsi su priorità come la famiglia, i lavoratori mantenendo la traiettoria del deficit e del debito in modo da essere credibili, un fatto di cui beneficia anche il sistema bancario“. La premier ha evidenziato che l’esecutivo ha intrattenuto lunghe interlocuzioni con gli istituti bancari e assicurativi, ringraziandoli per il contributo importante fornito nelle coperture della manovra. “Parliamo di grandi portatori di interessi ma tutti ci rendiamo conto delle priorità e abbiamo trovato una disponibilità che non era scontata“, ha aggiunto.
Durante la conferenza stampa è stata anche smentita la presenza di una tassazione sugli extraprofitti, con Meloni che ha affermato: “Non c’è la tassazione sugli extraprofitti, comprendo il principio culturale alla base di questa richiesta“. Questo chiarimento arriva in un momento in cui il governo intende bilanciare le esigenze di sostenibilità delle finanze pubbliche con la necessità di non gravare ulteriormente sui settori produttivi.
Investimenti e riforme fiscali nella manovra
Tra le misure illustrate, la premier ha annunciato il rifinanziamento del piano “Nuova Sabatini”, strumento fondamentale per agevolare gli investimenti delle imprese italiane. “Per le imprese parliamo di circa 8 miliardi di investimenti“, ha detto Meloni, spiegando che nella legge di bilancio è previsto il super e iper ammortamento con investimenti ammessi per 4 miliardi di euro, mentre si sta valutando la possibilità di ampliare ulteriormente queste risorse attraverso la revisione a medio termine della politica di coesione.
Un altro elemento rilevante riguarda la riforma fiscale: il governo ha previsto un intervento sull’Irpef concentrandosi sul ceto medio con una misura che pesa circa 2,8 miliardi di euro. Di questi, 1,9 miliardi saranno destinati ai salari per favorire la detassazione dei premi di produttività e dei turni festivi e notturni. Inoltre, per incentivare l’occupazione, è stata introdotta una superdeduzione del 120% del costo del lavoro per le nuove assunzioni, che sale fino al 130% per categorie di lavoratori più fragili.
Meloni ha anche confermato la proroga della sterilizzazione della sugar tax e della plastic tax fino a tutto il 2026, una scelta che mira a contenere il costo della vita per famiglie e imprese.
Infine, il grosso delle coperture finanziarie per la manovra deriva da tagli alla spesa della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri, decisione che la premier ha voluto sottolineare come frutto di una gestione attenta e responsabile.
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