Roma, 11 settembre 2025 – La tragica notizia dell’omicidio di Charlie Kirk, avvenuto ieri durante un attentato a Orem in Utah, ha suscitato una vasta eco internazionale. Figura di spicco del conservatorismo statunitense, Kirk è stato colpito mortalmente mentre partecipava a un evento politico universitario. La sua morte ha scosso la politica globale, con numerose reazioni di condanna contro ogni forma di violenza politica.
Le reazioni della politica italiana
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha espresso il proprio dolore e condanna con un messaggio su X: “L’omicidio di Charlie Kirk è una ferita profonda per l’America, per la libertà di pensiero, per la democrazia. Oggi più che mai deve alzarsi un messaggio unanime e condiviso contro la cultura dell’odio e contro la violenza politica. Sempre e ovunque.” Il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva, ha definito l’atto come una “uccisione barbara” e ha ribadito che “la violenza politica non può mai essere accettata e sdoganata”. Anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha commentato l’accaduto sottolineando che si tratta di un “grave attacco ai valori democratici” e ha invitato all’unità nel contrastare l’odio con fermezza.
Chi era Charlie Kirk: un attivista conservatore di primo piano
Nato nel 1993 a Arlington Heights, Illinois, Charlie Kirk è stato un attivista politico di rilievo negli Stati Uniti, fondatore dell’associazione Turning Point USA, nata nel 2012 per promuovere idee conservatrici nelle scuole e università americane. Kirk era noto per la sua attività di diffusione di valori tradizionali e conservatori, con numerose iniziative che spaziavano dall’educazione alla politica attiva, fino alla conduzione di un programma radiofonico.
Il 10 settembre 2025, mentre era impegnato in un tour di conferenze universitarie denominato “The American Comeback Tour”, è stato colpito da colpi di arma da fuoco e, nonostante i soccorsi, è deceduto poco dopo a causa delle ferite riportate. Lascia due figli e un’eredità politica che ha diviso opinioni ma che ha certamente segnato il panorama conservatore americano.
La presa di posizione di Elly Schlein
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha definito “drammatica e scioccante” l’uccisione del giovane attivista conservatore americano Charlie Kirk. Ha ribadito che in una democrazia non può esserci alcuno spazio per la violenza politica, che va sempre condannata con fermezza, indipendentemente dalle idee di chi ne è bersaglio.
Le parole di Eugenia Roccella
La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, in un post su Facebook, ha sottolineato come l’anniversario dell’11 settembre 2001 quest’anno assuma un significato ancora più carico di inquietudine. Alla vigilia delle commemorazioni, ha ricordato, l’assassinio di Kirk durante un comizio all’interno di un’università americana ha colpito profondamente l’opinione pubblica. Secondo Roccella, l’Occidente deve difendersi non solo da chi ne vuole cancellare valori e identità, ma anche da quello che Benedetto XVI definiva “odio di sé”. Ha aggiunto che l’Italia, con Giorgia Meloni alla guida, intende restare un baluardo a difesa della libertà individuale e dei principi del mondo libero.
Gelmini: “Abbassare i toni”
Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati, ha messo in relazione due episodi di violenza: l’omicidio di Kirk negli Stati Uniti e l’aggressione a Venezia contro due turisti ebrei, picchiati da una decina di uomini al grido di “Palestina libera”. Per Gelmini, questi fatti, pur distanti tra loro, hanno in comune un clima di odio e intolleranza alimentato da linguaggi aggressivi e ostili che non vanno sottovalutati. Ha espresso solidarietà alla famiglia Kirk e vicinanza alla coppia aggredita in Italia, avvertendo che le critiche al governo israeliano, pur legittime, non devono mai trasformarsi in nuove forme di antisemitismo.
Il ricordo in Veneto
Anche il Veneto ha voluto ricordare l’attivista ucciso. Durante la cerimonia a Padova per le vittime degli attentati alle Torri Gemelle, l’assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato ha affermato che l’Occidente non può permettere che episodi come l’11 settembre si ripetano, in qualunque forma. Custodire la memoria, ha aggiunto, significa trasformarla in responsabilità e rinnovare la scelta di stare dalla parte della legalità, della libertà e della pace.
Tajani: “Le parole contano”
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo in Senato, ha avvertito che la violenza verbale e la criminalizzazione del pensiero altrui possono innescare atti criminali, come quello che ha portato alla morte di Charlie Kirk. Ha ricordato che chi la pensa diversamente non è un nemico, ma un avversario con cui confrontarsi. Tajani ha poi ribadito che le critiche legittime verso Israele non devono mai sfociare in un nuovo antisemitismo in Europa, evocando il drammatico precedente della Shoah.
Per approfondire: Charlie Kirk, chi era l’influencer conservatore e amico di Trump, ucciso durante evento in Utah






