Roma, 16 ottobre 2025 – Continua la tensione tra i leader politici europei di destra, con nuove critiche lanciate da Marine Le Pen nei confronti della premier italiana Giorgia Meloni. Al centro della disputa il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), oggetto di polemiche per l’entità dei fondi stanziati e le modalità di finanziamento.
Marine Le Pen e l’attacco a Giorgia Meloni
Marine Le Pen, presidente del Rassemblement National e attuale deputata francese, ha recentemente dichiarato a France Inter il suo risentimento verso Giorgia Meloni per la dimensione del PNRR assegnato all’Italia, sottolineando come “la Francia sarà chiamata a pagare quei 240 miliardi di euro ricevuti dall’Unione Europea”. Le Pen ha aggiunto che “pur non volendo sminuire l’impegno di Meloni, è indubbio che con una cifra così consistente tutto risulta più semplice”. Questo intervento si inserisce in una più ampia dinamica di tensioni tra i due Paesi, soprattutto in relazione alla gestione economica post-pandemica.

Marine Le Pen, figura di spicco del sovranismo francese e già candidata alle presidenziali del 2022, è nota per il suo approccio nazionalista e critico verso l’Unione Europea, posizione che mantiene anche nel suo ruolo di capogruppo del RN all’Assemblea nazionale.
La replica di Giuseppe Conte e il dibattito sul PNRR
Nel dibattito si è inserito anche l’ex presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, che ha rivendicato il merito della sua amministrazione nella negoziazione dei fondi europei durante la fase più acuta della pandemia. Conte ha attaccato direttamente Meloni, ricordando che “mentre il mio governo si batteva per ottenere quei fondi, Meloni e Fratelli d’Italia si astenevano o addirittura accusavano di criminalità chi li sosteneva”.
L’ex leader M5S ha inoltre evidenziato che “oggi gli investimenti pubblici in infrastrutture, scuole e sanità sono possibili grazie a quei finanziamenti, senza i quali l’Italia sarebbe in recessione”. Tuttavia, Conte ha espresso preoccupazione per la lentezza con cui tali risorse vengono spese, denunciando una “corsa concentrata solo sul riarmo”.
La posizione di Giorgia Meloni e la storia del sostegno al PNRR
Giorgia Meloni, prima donna a ricoprire la carica di presidente del Consiglio in Italia dal 2022, e leader di Fratelli d’Italia, ha avuto in passato un rapporto controverso con il PNRR. Nel 2021, durante la presentazione del piano da parte del governo Draghi, Meloni annunciò l’astensione del suo partito in Parlamento, criticando il metodo di approvazione definito “prendere o lasciare”.
Nonostante ciò, Fratelli d’Italia ha in seguito espresso voti favorevoli in alcune sessioni europee sul PNRR, mentre in altre si è astenuto, mantenendo una posizione critica ma non di totale opposizione. Questa ambivalenza riflette la complessità interna al partito e le strategie politiche adottate dalla Meloni, anche nel suo ruolo di presidente del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei fino a gennaio 2025.
La disputa tra Le Pen e Meloni evidenzia così le sfide che i leader sovranisti affrontano nel bilanciare retoriche nazionaliste con la necessità di operare efficacemente all’interno delle istituzioni europee.






