L’Italia presenta il tasso di occupazione femminile più basso d’Europa, con molte donne che abbandonano il lavoro dopo la maternità a causa della mancanza di asili nido e di lavoro stabile: l’allarme di UIL
Il tasso di occupazione femminile in Italia rappresenta una delle sfide più gravi nel contesto europeo, con dati che evidenziano una situazione preoccupante. Ivana Veronese, segretaria confederale della UIL, ha recentemente messo in luce come molte donne siano costrette a lasciare il lavoro dopo la nascita di un figlio. Questo accade principalmente a causa della mancanza di servizi adeguati, come gli asili nido, che rendono difficile la conciliazione tra vita professionale e familiare. Inoltre, il lavoro part-time, spesso insufficiente a coprire le spese per le rette o per le babysitter, rappresenta un ulteriore ostacolo.
Il demansionamento delle lavoratrici
La Veronese ha descritto una realtà in cui molte lavoratrici, al rientro dalla maternità, si trovano a dover affrontare il demansionamento. In molti casi, è richiesto loro di rinunciare alla maternità per poter progredire nella carriera. Queste difficoltà non sono solo numeri, ma esperienze quotidiane che molte donne italiane vivono. Secondo la UIL, è fondamentale garantire un accesso adeguato a servizi come gli asili nido, lavori a tempo pieno e contratti stabili, sia nel settore pubblico che in quello privato. Solo così le donne possono intraprendere un percorso di maternità senza dover sacrificare la propria carriera.
La precarietà lavorativa
La situazione si complica ulteriormente a causa della precarietà lavorativa. Alle giovani donne vengono spesso offerte posizioni temporanee, tirocini non retribuiti o contratti a chiamata, con stipendi che non superano gli 800 euro mensili. Questo porta a una condizione di “lavoratrici fantasma“, che si trovano escluse da prestiti o mutui, minando così la loro indipendenza economica.
L’urgenza di un cambiamento
Veronese ha sottolineato l’urgenza di un cambiamento, non solo per incentivare la natalità, ma anche per riconoscere e valorizzare i talenti delle donne nel contesto professionale. La vera sfida consiste nel costruire un ambiente lavorativo che non solo supporti le donne, ma che le incoraggi a prosperare, garantendo pari opportunità e diritti. La Uil chiede quindi interventi concreti per migliorare la situazione attuale, affinché il lavoro delle donne non sia più un tema di discussione, ma un diritto garantito.






