Roma, 1 maggio – Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, manifesta grave preoccupazione per l’aumento dei morti sul lavoro e degli infortuni. Durante il corteo per il Primo Maggio, evidenzia che è necessario non solo stanziamenti economici, ma anche un cambiamento normativo e del modello d’impresa
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha espresso forti critiche nei confronti delle politiche del governo italiano durante il corteo del Primo Maggio a Roma. “Credo sia sotto gli occhi di tutti che l’esecutivo non stia facendo ciò che è necessario”, ha affermato con toni accesi. Le sue parole risuonano come un campanello d’allarme in un contesto in cui i dati sugli incidenti sul lavoro sono allarmanti, evidenziando un incremento preoccupante di morti e infortuni.
La strage sul posto di lavoro
Landini ha sottolineato che l’Italia sta vivendo una vera e propria “strage” sul posto di lavoro, una situazione che richiede un intervento urgente e decisivo. “Non basta stanziare un po’ di soldi; è fondamentale cambiare le leggi e il modello d’impresa”, ha dichiarato, evidenziando la necessità di un approccio strutturale che affronti le radici del problema. La mancanza di dialogo tra il governo e le organizzazioni sindacali è stata un altro punto critico sollevato dal leader sindacale, che ha lamentato l’assenza di confronti finora.
Un momento di riflessione
Il Primo Maggio rappresenta storicamente un momento di riflessione per il mondo del lavoro e le parole di Landini sono un chiaro richiamo alla responsabilità delle istituzioni. Secondo il segretario Cgil, le misure attuali non affrontano adeguatamente le problematiche legate alla sicurezza sul lavoro, un tema che, oltre a essere di fondamentale importanza per i lavoratori, è cruciale per il futuro dell’intero sistema produttivo italiano.
Urgenza di rinnovare le normative
In questo contesto, l’urgenza di rinnovare le normative esistenti appare sempre più pressante. Le attese di lavoratori e sindacati non si limitano a un incremento dei fondi, ma si estendono a un vero cambiamento culturale e normativo che possa garantire un ambiente di lavoro più sicuro. Le dichiarazioni di Landini, quindi, non sono solo un monito, ma un appello a tutti gli attori coinvolti a riconsiderare le priorità nella gestione della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.






