Lavoro: Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, ha parlato della necessità di migliorare le condizioni di disoccupati e precari
L’occupazione in Italia cresce, ma il problema fondamentale rimane la qualità del lavoro, specialmente per giovani e precari, che spesso si trovano in condizioni di estrema precarietà e incertezza. A evidenziarlo è Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, in un’intervista rilasciata a La Stampa.
Il dramma dei lavoratori “fantasma”
Secondo Bombardieri, milioni di giovani italiani sono disoccupati, oppure hanno contratti a tempo determinato o part-time involontari, situazioni che non permettono loro di programmare un futuro stabile. “Oggi queste persone sono fantasmi. Se non hanno una busta paga a tempo indeterminato non possono costruirsi un futuro”, ha sottolineato il segretario della Uil, che da tempo denuncia la diffusione di contratti “in dumping” e “pirata”, forme di lavoro precario e sfruttato.
Questa realtà è particolarmente evidente in regioni come la Sicilia, dove la Uil ha promosso la Carovana “No ai lavoratori fantasma”. A Palermo, la segretaria della Uil Sicilia, Luisella Lionti, ha denunciato dati preoccupanti: 250mila lavoratori sotto la soglia di povertà, il 36,6% della popolazione a rischio povertà, e una disoccupazione giovanile al 31,2%, quasi il doppio della media nazionale. La bassa retribuzione e la scarsa tutela sociale colpiscono in modo particolare donne e giovani, spesso costretti a lavori discontinuativi e part-time involontari.
Dialogo con Confindustria e ruolo dello Stato
Il prossimo 26 giugno è previsto un incontro tra i sindacati confederali e il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, nel quale Bombardieri auspica “continuità rispetto alle richieste sindacali” e apprezza l’impegno di Orsini nella lotta ai contratti irregolari e nel riconoscimento del tema della rappresentanza sindacale.
Sulla vicenda Ilva, il segretario Uil ribadisce la necessità di una partecipazione dello Stato per garantire il funzionamento dello stabilimento, definendo questo intervento non come un ritorno alle nazionalizzazioni, ma come una soluzione per risolvere il conflitto tra magistratura e politica, un compito che non può spettare ai sindacati. Bombardieri ha inoltre auspicato un maggiore impegno da parte del governo, ricordando che la produzione di acciaio è fondamentale per la manifattura italiana e che l’assenza di un intervento statale rischia di far pagare il prezzo più alto ai lavoratori.






