Roma, 19 novembre 2025 – Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha fornito un aggiornamento sulla situazione del cooperante italiano Alberto Trentini, detenuto in Venezuela dal novembre 2024. In un’intervista rilasciata al Messaggero Veneto, Tajani ha ribadito l’impegno costante e riservato della Farnesina nel tentativo di ottenere la liberazione del cittadino trentino, evidenziando le difficoltà legate a un contesto internazionale complesso e delicato.
Tajani e la diplomazia discreta per la liberazione di Alberto Trentini
Tajani ha ricordato che, recentemente, altri due italiani sono stati liberati dal governo venezuelano, ma la situazione di Trentini appare diversa e più complessa, probabilmente connessa a questioni interne di Caracas e al conflitto diplomatico con Washington. Il ministro ha sottolineato come la “diplomazia degli ostaggi” richieda una gestione estremamente discreta, perciò molte delle attività non vengono rese pubbliche. Ha inoltre confermato che la Farnesina mantiene contatti continui anche tramite canali indiretti e che è stata formalmente richiesta una visita consolare in carcere, finora non concessa.
Il cooperante, che lavora per l’ong Humanity & Inclusion, è stato arrestato lo scorso 15 novembre 2024 a Guasdalito e detenuto in un carcere di Caracas. Le condizioni di salute di Trentini sono state confermate dal ministro come “chiaramente monitorate”. Nonostante le difficoltà, Tajani ha assicurato che “l’Italia non ha dimenticato” il caso e che il governo è “in campo con determinazione”.

Il contesto politico e le iniziative del governo italiano
Il caso di Trentini si inserisce in un quadro di tensioni politiche tra il governo venezuelano e l’opposizione, in particolare collegato alla controversa figura di Rafael Daroo Ramirez, oppositore di Nicolás Maduro rifugiatosi in Italia e oggetto di richieste di estradizione respinte dalle autorità italiane per motivi umanitari. L’arresto del cooperante sembra essere parte di una strategia di pressione del regime venezuelano.
Il governo italiano ha attivato tutti i canali diplomatici disponibili e, il 17 gennaio scorso, si è tenuta a Palazzo Chigi una riunione alla quale hanno partecipato i ministri Tajani e Piantedosi, insieme ai vertici dell’Intelligence e della Polizia, per coordinare le azioni a tutela degli italiani detenuti in Venezuela. La premier Giorgia Meloni ha espresso personalmente vicinanza alla famiglia di Trentini, assicurando che “tutte le strade praticabili saranno percorse” per il suo rilascio.
Inoltre, la Farnesina ha chiesto la massima discrezione alla stampa per non compromettere le delicate trattative in corso. Nel frattempo, la comunità locale e associazioni hanno avviato iniziative di solidarietà, tra cui petizioni e momenti di preghiera, nel rispetto delle indicazioni diplomatiche.
Antonio Tajani conferma quindi l’impegno incessante della diplomazia italiana per la liberazione di Alberto Trentini, sottolineando la complessità della situazione e la necessità di agire con prudenza e riservatezza.






