Ancona, 28 luglio 2025 – Il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, ha espresso oggi la necessità che l’Unione europea si impegni a rimuovere gli ostacoli burocratici e ad adottare misure per intervenire sulla quotazione dell’euro, in modo da sostenere le esportazioni italiane e europee, duramente penalizzate dall’attuale forza della moneta unica.
L’appello di Foti: rimuovere “i dazi della burocrazia” e agire sulla moneta
A margine dell’evento “Cantieri aperti. Sguardi sul futuro”, organizzato da Fincantieri presso il cantiere di Ancona, il ministro Foti ha sottolineato che l’euro troppo forte rappresenta un problema maggiore rispetto ai dazi doganali tradizionali, poiché penalizza sensibilmente le esportazioni. “L’Europa potrebbe togliere i dazi che derivano da tutta questa burocrazia inutile e che va disboscata e poi intervenire sulla quotazione euro-dollaro”, ha dichiarato.
In particolare, Foti ha richiamato l’attenzione sulla necessità che la Banca centrale europea (Bce) prenda in considerazione alcune iniziative, tra cui il quantitative easing, per contrastare il valore elevato dell’euro e rendere così più competitive le merci europee sui mercati internazionali.
Il ministro ha inoltre evidenziato come l’accordo sui dazi raggiunto recentemente con gli Stati Uniti rappresenti un compromesso politico importante, che tuttavia va ancora analizzato nei dettagli per valutarne l’impatto concreto. «Siamo partiti da una posizione che prevedeva il 30% da agosto più i dazi base del 4,8%. Ora siamo arrivati al 15% compreso il 4,8% dei dazi base», ha spiegato. Pur riconoscendo che l’aumento è significativo, Foti ha evidenziato che l’impatto può risultare limitato se si considerano le esenzioni valide contenute nei documenti ufficiali.
Differenze tra paesi Ue e strategie per il Pnrr
Il ministro Foti ha richiamato inoltre l’attenzione sulle differenti realtà commerciali presenti all’interno dell’Unione europea. “Ci sono nazioni europee come Italia e Germania che con gli Usa hanno grandi risorse commerciali e il diritto di essere valutate in modo diverso da altre nazioni che importano più di quanto esportano. L’Ue deve fare la sua parte”, ha concluso.
Sulla gestione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), Foti ha ribadito a Radio Uno Rai che è fondamentale portare a termine i progetti già avviati con determinazione. Per quelli non ancora iniziati, il ministro ha suggerito che sia preferibile rinunciare, così da poter utilizzare al meglio le risorse disponibili.
In merito ai dazi su acciaio e alluminio, Foti ha definito l’intesa raggiunta una prima tappa politica, sottolineando che il vero esame si farà nei dettagli tecnici relativi a sovracapacità e quote. Ha aggiunto che la questione del sostegno ai settori più colpiti è un problema europeo, dato che non tutti gli Stati membri hanno lo stesso tipo di esportazioni e materie prime.
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