Firenze, 7 novembre 2025 – Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ha espresso un duro giudizio sulla manovra economica 2026, definendola “ingiusta e sbagliata” e annunciando l’intenzione di modificarla attraverso una mobilitazione sindacale. L’intervento è avvenuto a margine dell’assemblea dei delegati tenutasi a Firenze, durante la quale è stato proclamato uno sciopero generale per venerdì 12 dicembre.
Landini: “L’emergenza sono i salari, la manovra non li aumenta”
Nel suo discorso, Landini ha sottolineato che “l’emergenza fondamentale in questo momento è il salario: c’è bisogno di aumentare i salari, questa manovra non lo fa”. Il segretario generale della CGIL ha quindi puntato il dito contro le scelte del governo, che a suo avviso non rispondono alle esigenze dei lavoratori in termini di crescita del potere d’acquisto. La questione salariale rimane al centro del dibattito sindacale, in un contesto di inflazione e crisi economica che penalizza le retribuzioni.
Sciopero generale e mobilitazioni contro la manovra
La decisione di indire uno sciopero generale nazionale rappresenta un segnale forte da parte della CGIL, che mira a coinvolgere tutte le categorie pubbliche e private. La mobilitazione si inserisce in un clima di crescente tensione sociale, in cui anche altre sigle sindacali come l’USB hanno annunciato iniziative di protesta contro la legge di bilancio 2026. In particolare, l’USB ha posto l’accento sull’esigenza di un salario minimo di 2.000 euro e ha criticato le politiche di riarmo che distolgono risorse da salari e servizi essenziali.
Landini rilancia: “Un contributo dell’1% dai più ricchi per finanziare sanità e scuola”
Inoltre, Landini ha ribadito la sua proposta di introdurre un “contributo di solidarietà” rivolto all’1% più ricco della popolazione italiana, ossia circa 500.000 persone con un patrimonio superiore ai due milioni di euro. Il segretario generale della CGIL ha spiegato che “un prelievo fiscale dell’1% su queste ricchezze permetterebbe di raccogliere circa 26 miliardi di euro”. Risorse, ha aggiunto, che potrebbero essere destinate “al potenziamento della sanità pubblica, all’assunzione di personale, al miglioramento della scuola e all’aumento dei salari”.
Critiche alla legge di bilancio e alla crescita delle spese militari
Nel suo intervento, Landini ha poi espresso una dura critica nei confronti dell’attuale manovra economica, giudicandola priva di misure concrete per rilanciare gli investimenti pubblici e privati. “Non c’è un euro per far ripartire il Paese – ha denunciato – e l’unico incremento di spesa previsto riguarda le armi”. A suo avviso, l’obiettivo di mantenere il deficit sotto il 3% per accedere ai prestiti europei finirebbe per tradursi in maggiori fondi destinati al riarmo, “mentre a pagare la crisi continuano a essere lavoratori e pensionati, attraverso le loro tasse”.
“Una follia da fermare”
Landini ha definito “una follia” l’impegno assunto dall’Italia di portare la spesa per la difesa al 5% del PIL nel prossimo decennio, un obiettivo che comporterebbe – ha sottolineato – oltre 900 miliardi di euro investiti in armamenti. “La sicurezza e la pace non si costruiscono aumentando le armi – ha detto – ma con la giustizia sociale, con il lavoro, con politiche che tengano i giovani in Italia e cancellino le leggi che alimentano la precarietà”. Il segretario della Cgil ha concluso invitando a “rimettere al centro la persona, la giustizia sociale e il lavoro, e non il profitto, il mercato o la logica della guerra come strumento per regolare i rapporti tra Stati”.
Per approfondire: Manovra: la CGIL proclama lo sciopero generale per il 12 dicembre






