Landini sollecita un intervento unito della Ue contro la guerra commerciale, difende salari e diritti e chiede più dialogo con il governo sulle priorità sindacali.
Roma, 16 luglio 2025 – Maurizio Landini, segretario generale della CGIL dal gennaio 2019, ha espresso forte preoccupazione riguardo alla questione dei dazi commerciali, definendoli “gravi, pericolosi e in grado di mettere a rischio l’economia e i posti di lavoro italiani”. Le sue dichiarazioni sono state rilasciate a margine del congresso della CISL, sottolineando la necessità di un intervento coordinato a livello europeo per affrontare questa sfida.
La posizione di Landini sui dazi e l’economia italiana
Landini ha evidenziato che la situazione attuale è motivo di seria preoccupazione per il sindacato: “Se fossimo stati nemici degli Stati Uniti, ci avrebbero mandato le bombe?”, ha detto, rimarcando la delicatezza del momento. Il segretario generale della CGIL ha inoltre sottolineato l’esigenza che non solo l’Italia, ma tutta l’Unione Europea si muova insieme con decisione per contrastare gli effetti negativi dei dazi. In questo contesto, ha suggerito anche l’introduzione di tassazioni mirate sui servizi digitali, non come ritorsione, bensì come un gesto di giustizia economica.
Landini ha definito la situazione una “guerra commerciale pericolosa” e ha invitato l’Europa a dimostrare la propria capacità di essere un attore forte e coeso nel mercato globale, ricordando che “non esistono solo gli Stati Uniti”. Per il sindacato, è arrivato il momento di prendere posizione e agire concretamente.
Il dialogo con il governo e le priorità sindacali
Sul rapporto con l’esecutivo italiano, Landini ha ribadito la disponibilità della CGIL a partecipare a tavoli di confronto, ma ha evidenziato la mancanza di una reale volontà di aprire negoziati concreti: “Gli incontri per gli incontri non servono a nulla. Serve il riconoscimento del sindacato e la volontà di fare accordi”. Tra le questioni fondamentali che il sindacato intende portare all’attenzione del governo nelle prossime settimane, in vista della discussione sulla legge di Bilancio, ci sono la riforma fiscale, l’aumento dei salari, il contrasto alla precarietà e nuove politiche industriali.
Chi è Maurizio Landini: un profilo sindacale di rilievo
Maurizio Landini, nato a Castelnovo ne’ Monti nel 1961, ha una lunga esperienza sindacale iniziata negli anni Ottanta come delegato FIOM. Dopo essere stato segretario generale della Federazione Impiegati Operai Metallurgici (FIOM) dal 2010 al 2017, nel 2019 è stato eletto segretario generale della CGIL con oltre il 92% dei consensi. Landini è noto per il suo stile politico definito populista e per la sua attenzione alle tematiche del mondo del lavoro, della giustizia sociale e della difesa dei diritti dei lavoratori. Negli ultimi anni ha promosso anche l’idea della settimana lavorativa di quattro giorni a parità di salario, per favorire una migliore redistribuzione del lavoro e della produttività.
La sua leadership si caratterizza per un impegno concreto su temi cruciali come la lotta contro la precarietà, la tutela del lavoro metalmeccanico e le riforme fiscali, ribadendo l’importanza di un sindacato forte e riconosciuto nel dialogo con le istituzioni.





