Palermo, 2 dicembre 2025 – A margine di un’assemblea sindacale tenutasi all’ospedale Civico di Palermo, Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ha espresso un giudizio netto sul governo attuale, definendo il suo operato “non classificato”.
Le critiche di Landini al governo
Landini ha sottolineato come le promesse elettorali non siano state mantenute, evidenziando in particolare il mancato annullamento della riforma Fornero, che anzi – ha detto – “la stanno peggiorando”. Il segretario ha commentato con ironia: “Solo per questo dovrebbero dargli un premio, perché per riuscire a peggiorarla ce ne vuole”. In merito alle difficoltà economiche vissute da molte persone, ha aggiunto: “Le persone che non arrivano a fine mese vedono le bugie raccontate da questo governo”. Landini ha inoltre ricordato che lo sciopero generale previsto per il 12 dicembre non è solo una protesta ma un momento in cui i sindacati presenteranno proposte concrete su vari temi, denunciando “un governo che non ha alcuna intenzione di aprire una trattativa e di riconoscere ai sindacati un ruolo di negoziazione”.
La Riforma della Giustizia e l’Autonomia della Magistratura
Durante la stessa giornata, Landini ha affrontato anche il tema della riforma della giustizia, definendola “un tentativo della politica di mettere le mani anche sull’autonomia e l’indipendenza della magistratura”. Il segretario della CGIL ha evidenziato come lo sciopero del 5 dicembre, che coinvolgerà 12 mila precari del settore, rischi di compromettere ulteriormente il funzionamento dei tribunali, già in difficoltà. Ha inoltre richiamato l’attenzione sulle famiglie ancora in attesa di giustizia dopo la perdita di un parente sul lavoro. Landini ha concluso affermando di non comprendere l’utilità di intervenire sulla separazione delle carriere, soprattutto in un contesto in cui la giustizia “non funziona”.
Le dichiarazioni di Landini arrivano nel contesto di una Sicilia e di una città di Palermo che, pur essendo ricche di storia e cultura, si confrontano con problemi sociali ed economici complessi. La mobilitazione sindacale prevista per dicembre si inserisce dunque in un clima di forte tensione e attesa rispetto alle politiche governative.
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