Maurizio Landini, segretario generale nazionale della CGIL, ha ribadito oggi durante un evento a Modena il suo fermo no al riarmo e ha sottolineato l’urgenza di destinare le risorse pubbliche ai bisogni delle persone, anziché agli investimenti militari. L’intervento è avvenuto in occasione della presentazione di Alessandro De Nicola, nuovo segretario locale del sindacato, e della manifestazione nazionale “Democrazia al Lavoro” prevista per il 25 ottobre a Roma.
Landini contro il riarmo: “Serve spendere per la libertà e i bisogni sociali”
Nel suo discorso, Landini ha evidenziato come il momento sia cruciale per investire in “libertà e bisogni delle persone” e ha criticato le scelte di politica economica del governo, in particolare sui fondi destinati a sostenere il reddito dei cittadini. “In Italia il 70% delle persone non arriva a 28.000 euro di reddito annuo, e quindi non beneficia di questi aiuti”, ha spiegato. Ha inoltre denunciato che, nei tre anni scorsi, i lavoratori dipendenti hanno versato complessivamente 25 miliardi di euro in tasse a causa dell’inflazione, “soldi che non dovevano pagare e che chiediamo vengano restituiti”, specificando che la proposta governativa di un rimborso di soli 3 euro al mese è insufficiente.
Le richieste della CGIL in vista della manifestazione del 25 ottobre
Landini ha invitato “lavoratori, giovani, pensionati e cittadini” a partecipare alla manifestazione nazionale di Roma, con richieste ben precise: “aumentare i salari, ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e sui pensionati, investire nella sanità e nella scuola pubblica” e tassare “i profitti e le rendite”. Ha inoltre posto l’accento sulla necessità di rivedere le normative sulla precarietà e la sicurezza sul lavoro, “che continuano a causare morti sul lavoro”. La manifestazione “Democrazia al Lavoro” si presenta dunque come un momento di mobilitazione per rilanciare i diritti sociali e lavorativi, con Landini che rimane una voce critica e protagonista nel panorama sindacale italiano dal 2019, anno in cui è stato eletto segretario generale della CGIL con un consenso superiore al 90%.





