Roma, 3 luglio 2025 – Prosegue il dibattito in Parlamento sul tema dello ius scholae, la proposta di legge che mira a riconoscere la cittadinanza italiana ai giovani stranieri che hanno frequentato con successo il sistema scolastico italiano per un certo numero di anni. Oggi, a margine dell’assemblea di Farmindustria a Roma, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito la posizione di Forza Italia su questo delicato argomento.
Ius Scholae, Tajani: “Cittadinanza dopo 10 anni di scuola, no al lassismo”
Secondo Tajani, la cittadinanza italiana dovrebbe essere concessa a chi ha completato almeno dieci anni di scuola con esito positivo. “Vogliamo andare avanti in questa direzione, pronti a discutere con tutti”, ha dichiarato il leader di Forza Italia, sottolineando che la proposta del suo partito è diversa da quella avanzata dal Partito Democratico, che prevede un riconoscimento dopo cinque anni. “Noi siamo assolutamente contrari a quella che definiremmo una concessione troppo lassista della cittadinanza”, ha aggiunto, ribadendo l’importanza di considerare la cittadinanza come “una cosa seria”.
Tajani ha spiegato che Forza Italia vuole garantire a quel milione di giovani che frequentano le scuole italiane la possibilità di acquisire la cittadinanza solo dopo aver studiato approfonditamente la storia, la geografia, la lingua italiana, la Costituzione e l’educazione civica. “Questa proposta è molto più seria rispetto all’attuale legge, che consente di diventare cittadini dopo dieci anni”, ha concluso.
In un successivo intervento al Senato, Tajani ha precisato che la legge proposta da Forza Italia si chiama “Ius Italiae” e comprende anche lo “ius sanguinis”, parte della quale è già stata recepita nel sistema legislativo italiano. “Il Parlamento è sovrano, chiunque vuole votare la nostra proposta la voti”, ha detto, chiarendo che non è Forza Italia a dover votare la proposta del Pd, bensì il Pd stesso che dovrebbe aderire al testo di FI.
Delrio (Pd): apertura positiva, ora impegno serio e concreto
Dal fronte opposto, il senatore del Partito Democratico Graziano Delrio ha accolto con favore l’apertura di Forza Italia verso la calendarizzazione della discussione sullo ius scholae. “È un segnale positivo che il Parlamento non può ignorare”, ha dichiarato, ma ha anche sottolineato che l’impegno deve essere “serio e concreto, non una mera dichiarazione di intenti priva di sostanza”.
Delrio ha ricordato che il tema riguarda “i diritti fondamentali di migliaia di giovani che vivono, studiano e crescono nel nostro Paese”, molti dei quali si sentono italiani a tutti gli effetti pur non avendo ancora il riconoscimento formale della cittadinanza. “Il Parlamento ha il dovere di affrontare questa questione con responsabilità, garantendo un dibattito libero e approfondito”, ha aggiunto.
Il senatore Pd ha inoltre sottolineato la disponibilità del suo gruppo a sedersi “attorno a un tavolo con tutte le forze politiche disponibili a collaborare per superare le divisioni e portare a casa un risultato concreto”. “Riconoscere il diritto di cittadinanza a chi cresce e si forma nelle nostre scuole sarebbe un passo avanti significativo per il Paese, un segno di civiltà e inclusione che non possiamo più rimandare”, ha concluso.






