Il leader di Forza Italia rilancia la proposta sullo Ius Scholae: “5 anni per la cittadinanza sono pochi. Avevamo ragione noi”
Il dibattito sulla riforma della cittadinanza italiana, in particolare sulla proposta dello Ius Scholae, continua ad animare la scena politica nazionale. Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha ribadito con fermezza il suo sostegno alla proposta di legge del partito, sottolineando l’importanza di un approccio più rigoroso e strutturato rispetto al tema della cittadinanza.
Tajani: “La cittadinanza è una cosa seria, avanti con lo Ius Scholae”
Intervenuto oggi, Tajani ha dichiarato: “Il risultato del referendum ha dimostrato che avevamo ragione: 5 anni sono pochi, noi diciamo che siamo per concedere la cittadinanza dopo 10 anni di scuola con profitto. Abbiamo presentato una proposta di legge perché per noi la cittadinanza è una cosa seria”. Il ministro ha inoltre sottolineato che parte della proposta è già stata recepita dal governo, con l’obiettivo di porre fine agli imbrogli nei consolati. “Noi andiamo avanti, sullo Ius Scholae bisogna andare avanti. La legge è giusta“, ha affermato con determinazione.
Alla domanda sulla contrarietà manifestata dalla Lega, Tajani ha risposto con fermezza: “Non devo chiedere il permesso in Parlamento per presentare una legge. In politica si discute, io non do ordini, ma nemmeno li prendo”.
Il contesto politico e le posizioni di Forza Italia
Già in passato, e a più riprese, Tajani aveva chiarito la posizione di Forza Italia riguardo allo Ius Scholae, sottolineando che al vertice di governo il tema non sarebbe stato centrale, con l’attenzione focalizzata sulla manovra economica. Ha ribadito la necessità di un discorso complessivo sulla cittadinanza, in particolare in riferimento allo Ius Sanguinis, e ha espresso il principio di concedere la cittadinanza a chi si sente realmente italiano, distinguendo da chi ottiene la cittadinanza per mero interesse burocratico.
Tajani ha inoltre escluso qualsiasi ipotesi di crisi di governo legata a tale tema, confermando la fedeltà di Forza Italia agli alleati di centrodestra e ribadendo la distanza da possibili alleanze con Movimento 5 Stelle o Partito Democratico.