Giuseppe Conte continua a sostenere la proposta dello Ius Scholae e chiede che se ne possa discutere subito: le sue parole
Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, torna a rilanciare con forza la battaglia politica e sociale per l’approvazione dello Ius Scholae, una riforma della legge sulla cittadinanza che da anni anima il dibattito parlamentare italiano. In un intervento dal Transatlantico di Montecitorio, Conte ha espresso un appello deciso: “La nostra battaglia per lo Ius Scholae è di anni e anni. Se davvero Forza Italia è conseguente, ci ride il cuore. Non aspettiamo altro. La questione è così importante che potremmo anche rinunciare a un po’ di ferie. Facciamolo subito”.
Lo Ius Scholae: una riforma attesa da anni
Lo Ius Scholae è una proposta di legge che mira a modificare l’attuale normativa sulla cittadinanza italiana, introducendo un criterio basato sull’istruzione. In particolare, prevede il riconoscimento della cittadinanza italiana ai minorenni stranieri nati in Italia o arrivati prima dei 12 anni, che abbiano frequentato regolarmente almeno cinque anni di scuole italiane, superando con esito positivo il ciclo primario se incluso nel percorso. Questa proposta, che si differenzia dallo Ius Soli e dallo Ius Culturae, rappresenta un tentativo di adeguare la legge ai cambiamenti demografici e sociali del Paese, riconoscendo il diritto di cittadinanza a chi cresce e si forma nella società italiana.
Nonostante l’approvazione alla Camera nel 2015, la legge non è mai diventata effettiva, fermandosi al Senato e subendo un ulteriore stallo nel 2022. Nel frattempo, la legge attuale (Legge 91/1992) continua a basarsi sullo Ius Sanguinis, secondo cui la cittadinanza si trasmette per discendenza, mentre per gli stranieri residenti è richiesto un lungo periodo di naturalizzazione di 10 anni.
Il referendum del giugno 2025 e il contesto politico attuale
A giugno 2025, proprio mentre la discussione sullo Ius Scholae si stava riaccendendo, è stato convocato un referendum che ha proposto di ridurre da 10 a 5 anni il termine di residenza legale continuativa per richiedere la cittadinanza italiana. Questa modifica, sostenuta da numerose associazioni e personalità politiche, non è però passata, fatto che ha riportato l’attenzione proprio sullo Ius Scholae.
Conte, da sempre sostenitore di un’Italia più inclusiva, ha sottolineato come la questione non possa più essere rimandata: “È una battaglia di civiltà e giustizia sociale che riguarda migliaia di giovani che vivono, studiano e crescono nel nostro Paese”. La presenza in aula di quasi un milione di studenti stranieri nel sistema scolastico italiano – l’11,2% della popolazione scolastica – rende il tema centrale per il futuro dell’integrazione e della coesione nazionale.
Il dibattito politico resta acceso, con il Movimento 5 Stelle pronto a spingere affinché il Parlamento affronti con urgenza questa riforma.






