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Italia tra i peggiori in UE per lo Stato di diritto: il report Liberties

by Redazione
19 Marzo 2025
Italia tra i peggiori in UE per lo Stato di diritto: il report Liberties

Italia tra i peggiori in UE per lo Stato di diritto: il report Liberties | Photo by European Union - alanews.it

L’Italia si trova in una posizione allarmante all’interno dell’Unione Europea riguardo allo Stato di diritto, come evidenziato dal report “Liberties Rule of Law Report 2025”. Questo documento, redatto dalla Civil Liberties Union for Europe, mette in luce un deterioramento significativo rispetto agli anni precedenti, con tendenze preoccupanti in vari ambiti, dalla giustizia alla libertà di stampa, fino alla trasparenza politica e alla protezione dei diritti civili.

Secondo l’analisi condotta da diverse organizzazioni italiane, come la Coalizione italiana libertà e diritti civili (Cild) e Antigone, l’Italia è classificata tra i “paesi demolitori” insieme a Bulgaria, Croazia, Romania e Slovacchia. In particolare, il rapporto sottolinea come i governi di questi paesi stiano sistematicamente minando lo Stato di diritto, con l’Italia che mostra segni di questa tendenza in modo preoccupante.

Stato della democrazia

Una delle principali preoccupazioni sollevate dal rapporto riguarda il crescente indebolimento dell’indipendenza della magistratura e il rischio di un’erosione dell’equilibrio istituzionale. Negli ultimi anni, il governo ha introdotto riforme che tendono a concentrare il potere nelle mani dell’esecutivo, a scapito del Parlamento. Ecco alcuni punti chiave:

  1. 79 decreti sono stati varati nella legislatura corrente, di cui 67 convertiti in legge.
  2. Il tentativo di estendere il periodo di conversione dei decreti da 60 a 90 giorni solleva interrogativi sulla separazione dei poteri.
  3. L’assenza di un’istituzione nazionale per i diritti umani dopo 32 anni di vuoto normativo è un ulteriore campanello d’allarme.

Sistema giudiziario in crisi

Il report mette in evidenza le problematiche che affliggono il sistema giudiziario italiano. Le riforme introdotte nel 2024 hanno un impatto diretto sulla qualità della giustizia e sull’indipendenza del potere giudiziario. Tra i punti più critici:

  • La Corte Costituzionale ha subito un significativo squilibrio a causa di un blocco politico, risultando composta da soli 11 membri su 15.
  • Le riforme sulla separazione delle carriere sono state criticate per il rischio di compromettere l’indipendenza della magistratura.
  • Gli attacchi diretti alla magistratura, spesso manifestati attraverso dichiarazioni pubbliche da esponenti politici, hanno portato alcuni giudici a cercare protezione personale.

Erosione dello spazio civico

Il rapporto di Liberties evidenzia un’erosione progressiva dello spazio civico in Italia, caratterizzata da:

  1. Criminalizzazione di attivisti e minoranze, con multe e fermi amministrativi inflitti a navi di ONG.
  2. Aumento delle sanzioni contro gli eco-attivisti e il rischio di criminalizzazione della resistenza passiva nelle carceri.
  3. Crescita dei discorsi d’odio contro gruppi vulnerabili, contribuendo a un clima di intolleranza e divisione sociale.

Sistema anticorruzione e libertà di stampa

Sotto il profilo della corruzione, l’Italia continua a registrare lacune significative. Non ci sono stati progressi nell’adozione di normative sul lobbying e nell’istituzione di un registro operativo dei lobbisti. Inoltre, il nuovo codice degli appalti ha sollevato preoccupazioni circa la trasparenza e l’integrità del settore. La libertà di stampa ha subito un ulteriore deterioramento, con 130 attacchi documentati contro giornalisti nel 2024, tra cui aggressioni fisiche e intimidazioni legali.

La situazione complessiva delineata dal report di Liberties dipinge un quadro preoccupante per lo Stato di diritto in Italia. È necessaria una riflessione profonda e un impegno collettivo per invertire queste tendenze e ristabilire le fondamenta democratiche del paese.

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