Il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, torna a chiedere un intervento nei confronti di Netanyahu dopo l’attacco all’Iran
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, lancia un duro monito contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, accusandolo di alimentare un’escalation di violenza che coinvolge non solo la Palestina ma ora anche l’Iran. Il suo intervento, pubblicato sui social, si inserisce in un clima di forte tensione internazionale e di acceso dibattito politico in Italia.
Le accuse di Conte: da Gaza all’Iran, un pericolo crescente
Conte denuncia un “genocidio di palestinesi” e si scaglia contro il “criminale Netanyahu” che, secondo lui, sta trascinando il mondo verso un conflitto dalle conseguenze imprevedibili. Il leader pentastellato critica l’atteggiamento dell’Europa, definita incapace di formulare una vera politica estera, e accusa il continente di rifugiarsi in una “folle corsa al riarmo” con un “incredibile aumento delle spese militari”. Nel suo messaggio si sottolinea anche l’ambiguità della posizione americana, che fornisce pieno sostegno politico e militare a Netanyahu, pur dichiarando a tratti un “rammarico” per le azioni israeliane, prima su Gaza e adesso contro l’Iran.
Conte attacca anche il governo italiano, definito “afono” e incapace di esprimere una posizione chiara. Critica la premier per aver accettato “supina” l’aumento delle spese militari fino al 5% del Pil e per il silenzio di fronte a quello che definisce “peggiori scenari della storia, genocidio su Gaza compreso”. Una parte dell’opposizione ha infatti accusato il governo di complicità nei confronti dei crimini di guerra israeliani, sostenendo che a Gaza sia in atto una pulizia etnica.
Il dibattito politico italiano e l’attacco imminente contro l’Iran
Nel dibattito parlamentare, l’opposizione, guidata da esponenti come Elly Schlein, Nicola Fratoianni e lo stesso Giuseppe Conte, ha espresso dure critiche verso l’esecutivo, che ha invece approvato una mozione di maggioranza focalizzata sul sostegno a una soluzione negoziata tra Israele e palestinesi, senza condanne esplicite verso Israele. Durante la seduta alla Camera, sono emerse accuse di “genocidio” e “complicità” con le azioni del governo israeliano.
Sul fronte internazionale, emerge che Netanyahu avrebbe già dato ordine allo Stato Maggiore di preparare un attacco contro l’Iran, decisione comunicata anche agli Stati Uniti. Dopo aver affrontato la crisi a Gaza, il premier israeliano è pronto a colpire il programma nucleare iraniano, in un’operazione che potrebbe avvenire indipendentemente dal supporto americano. La tensione nella regione si acuisce ulteriormente, con il premier israeliano che si presenta come il difensore della sicurezza dello Stato ebraico, deciso a modificare profondamente gli equilibri in Medio Oriente.






