Oggi sarà una giornata decisiva per l’eurodeputata Ilaria Salis, con la plenaria del Parlamento europeo chiamata a esprimersi sulla richiesta delle autorità ungheresi di revocare la sua immunità parlamentare. Dopo un lungo iter segnato da forti tensioni politiche e giuridiche, il voto segreto che si terrà a Strasburgo rappresenterà un momento cruciale per la parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), eletta nel luglio 2024.
Ilaria Salis: il contesto politico e il significato dell’immunità
Il voto odierno segue la decisione della commissione Giuridica (Juri) del Parlamento, che ha espresso parere contrario alla revoca dell’immunità. Tuttavia, il voto plenario con maggioranza semplice potrebbe ribaltare questa indicazione. Il quesito di oggi è infatti rovesciato rispetto a quello della commissione: un voto a favore significa difesa dell’immunità, mentre un voto contrario la revoca. Il centrodestra, in particolare i gruppi Ppe (Popolari europei) ed Ecr (Conservatori e riformisti), potrebbe giocare un ruolo decisivo, con possibili divisioni interne e astensioni che rendono il risultato incerto.
Adrián Vázquez Lázara, relatore della commissione giuridica e membro del Ppe, ha sottolineato che l’immunità parlamentare non tutela i singoli deputati ma l’attività politica del Parlamento: “Non possiamo giudicare lo stato di diritto di un Paese membro né la colpevolezza o innocenza di un deputato”. Ha inoltre ribadito che la giustizia deve prevalere sulla politica, invitando a rispettare la separazione dei poteri. Dalla sua parte, Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo Ecr, ha annunciato che voterà a favore della revoca, sostenendo che il Parlamento europeo non deve essere un rifugio per evitare responsabilità penali.
Le posizioni contrapposte e il voto segreto
Il voto segreto richiesto dal centrosinistra rende imprevedibile il comportamento degli eurodeputati, soprattutto in seno al centrodestra italiano. Fonti interne suggeriscono che alcuni deputati possano votare per difendere l’immunità di Salis, nonostante la linea ufficiale del Ppe sia favorevole alla revoca. Il leader del centrodestra italiano Matteo Salvini ha espresso la speranza che il centrodestra europeo rimanga unito e che nessuno tradisca la linea presa.
Tra i gruppi contrari alla revoca, i Verdi e i Socialisti sostengono con fermezza la difesa dell’immunità di Salis, denunciando il caso come una manovra politica del governo ungherese di Viktor Orbán, che ha definito Salis una “terrorista” per le sue attività antifasciste. Bas Eickhout, co-presidente dei Verdi, ha previsto un voto molto serrato, dipendente soprattutto dagli orientamenti dei gruppi Ppe ed Ecr.
La voce di Ilaria Salis e le ripercussioni
La stessa Ilaria Salis, dopo anni di detenzione a Budapest e la liberazione grazie all’immunità acquisita con l’elezione al Parlamento europeo, si è detta pronta a presentarsi in aula “a testa alta” per affrontare il verdetto. Ha ribadito che non vuole sottrarsi alla giustizia, ma chiede che il processo si svolga in Italia, temendo che in Ungheria non vi siano garanzie democratiche. Le sue condizioni di detenzione in Ungheria, durate più di un anno, sono state duramente criticate da organismi europei e hanno suscitato la mobilitazione della politica italiana.
Il voto di oggi potrebbe dunque non solo decidere del destino giudiziario di Salis, ma segnare un importante precedente sul ruolo del Parlamento europeo nel garantire le immunità parlamentari e nel tutelare lo Stato di diritto all’interno dell’Unione. La posta in gioco è alta e il risultato atteso con grande attenzione da tutta Europa.






