Il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva il ddl di delega al governo sull’intelligenza artificiale (IA), che entra ufficialmente in vigore come legge. La votazione ha registrato 77 voti favorevoli, 55 contrari e 2 astensioni, sancendo un passaggio fondamentale per la regolamentazione della tecnologia nel nostro Paese.
Contenuti principali della legge sull’intelligenza artificiale
Il testo, articolato in 28 articoli, stabilisce i principi in materia di ricerca, sperimentazione, sviluppo, adozione e applicazione di sistemi e modelli di IA. La normativa punta a promuovere un utilizzo dell’intelligenza artificiale che sia corretto, trasparente e responsabile, mantenendo una visione antropocentrica, ovvero che ponga l’essere umano al centro delle innovazioni tecnologiche. La legge garantisce inoltre una costante vigilanza sui rischi economici e sociali derivanti dall’intelligenza artificiale, con particolare attenzione alla tutela dei diritti fondamentali.
L’approvazione di questo disegno di legge si inserisce nel contesto più ampio della legge di bilancio 2025, che contiene numerose misure di politica economica e finanziaria volte a sostenere l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese, oltre a interventi a favore delle famiglie, del lavoro e della sanità.
Implicazioni istituzionali e prossimi passaggi
Il provvedimento, collegato alla manovra finanziaria, è stato esaminato con attenzione nelle commissioni parlamentari e in Aula, dove ha suscitato un dibattito acceso. La delega conferisce al governo il compito di adottare successivi decreti legislativi per definire le modalità concrete di applicazione delle norme sull’intelligenza artificiale.
Con questa legge, l’Italia compie un passo decisivo nell’affrontare le sfide poste dall’innovazione tecnologica, tracciando un percorso normativo che punta a coniugare sviluppo e tutela dei diritti in un settore in rapida evoluzione.






