Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha affermato che il presidente iraniano Khamenei “Non può continuare ad esiste”
Nel settimo giorno di un conflitto sempre più acceso tra Israele e l’Iran, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha pronunciato parole di estrema durezza nei confronti della Guida suprema iraniana Ali Khamenei. Durante una conferenza stampa tenutasi a Holon, sobborgo di Tel Aviv recentemente colpito da un attacco missilistico proveniente dall’Iran, Katz ha affermato senza mezzi termini che Khamenei “non può essere autorizzato a continuare a esistere”.
La dichiarazione di Israel Katz e il contesto bellico
Katz ha sottolineato che Khamenei ha dichiarato apertamente di voler distruggere Israele, definendo tale obiettivo come una minaccia grave e imminente. Il ministro ha quindi ribadito che un uomo con simili intenzioni non può rimanere al potere. La dichiarazione è arrivata in un momento di forte tensione, con Israele che ha intensificato le operazioni militari contro l’Iran e le forze alleate, mentre Hamas continua a trattenere ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza, complicando ulteriormente il quadro regionale. Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha avvertito che, se Hamas non libererà gli ostaggi entro il termine fissato a sabato a mezzogiorno, le forze di difesa israeliane (IDF) riprenderanno le operazioni belliche con maggiore intensità.
La figura di Ali Khamenei e le tensioni regionali
Ali Khamenei, nato nel 1939 a Mashhad, è la massima autorità politica e religiosa dell’Iran dal 1989. Fondamentalista islamico sciita, è considerato responsabile di una politica repressiva e ostile verso Israele, definito da lui stesso “tumore maligno” del Medio Oriente. Durante il suo lungo mandato, Khamenei ha promosso un modello di governo autoritario e ha mantenuto un ruolo centrale nella guida della Rivoluzione Islamica, nonostante critiche interne e contestazioni sulla sua legittimità religiosa. Le sue recenti dichiarazioni invitano gli Stati Uniti a lasciare la regione, rafforzando la tensione con Washington e Tel Aviv.
La posizione di Israel Katz riflette una linea politica israeliana sempre più intransigente, in un contesto di mobilitazione militare e diplomatica che coinvolge attori regionali e internazionali, mentre la popolazione civile continua a pagare un prezzo altissimo nel conflitto.






