Il vicepremier Antonio Tajani torna a parlare della guerra in Ucraina sottolineando che, secondo lui, il cessate il fuoco è ancora lontano
“Non credo che un cessate il fuoco in Ucraina sia una cosa immediata”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto oggi ad Ancona, ha commentato l’ipotesi di uno stop ai combattimenti tra Mosca e Kiev, alla luce anche della telefonata intercorsa ieri tra Donald Trump e Vladimir Putin, che, nonostante la sua importanza, non ha portato a concreti passi in avanti verso la fine del conflitto. Vediamo nel dettaglio le parole del ministro,
Tajani: “Positivo che ci sia un dialogo”
“Lo scenario è difficile – ha sottolineato Tajani –. È comunque positivo che ci sia dialogo, bene che gli Stati Uniti si impegnino per un cessate il fuoco, ma non so quando potrà arrivare. Non credo che sia una cosa immediata”.
Il ministro ha spiegato come la situazione, sul terreno e nei rapporti diplomatici internazionali, resti complessa e carica di incognite. “Lo sto dicendo da tempo, da quando si è ricominciato a parlare di questa possibilità”, ha ricordato.
Tajani ha poi ribadito la sua previsione cauta, già espressa nei mesi scorsi, circa la tempistica di un eventuale cessate il fuoco: “A gennaio avevo detto che secondo me non sarebbe arrivato prima della fine dell’estate, però mi auguro sempre di essere smentito, mi auguro che arrivi anche domani”.
La posizione dell’Italia
Le sue parole confermano dunque la linea di prudenza dell’Italia, che continua a sostenere il percorso diplomatico senza però alimentare facili ottimismi su una rapida risoluzione della guerra. Un conflitto che, dopo oltre due anni, continua a destabilizzare l’intera regione e a incidere sui rapporti geopolitici globali, con la diplomazia europea e americana impegnate a favorire un percorso di tregua che, per ora, appare ancora lontano da una realizzazione concreta.






