Roma, 18 dicembre 2025 – Il Governo italiano si prepara a varare un nuovo decreto legge dedicato al sostegno all’Ucraina, che non si limiterà alla fornitura di armamenti, ma punterà soprattutto su un rafforzamento degli aiuti civili. L’iniziativa, che potrebbe essere approvata già nella riunione del Consiglio dei Ministri del 22 dicembre o, al più tardi, in quella del 29 dicembre, rappresenta un momento chiave nella politica estera del governo guidato da Giorgia Meloni.

Il nuovo decreto Ucraina: un sostegno multidimensionale
Durante le recenti dichiarazioni in Parlamento, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha più volte sottolineato che il sostegno all’Ucraina si configura come un “sostegno multidimensionale” e “a 360 gradi”, senza però entrare nel dettaglio delle forniture militari. Secondo quanto emerso, l’Italia ha già inviato 12 pacchetti di aiuti militari e stanziato circa due miliardi e mezzo di euro per rifugiati, attività umanitarie e sostegno al bilancio statale ucraino. Da tempo, inoltre, il nostro Paese fornisce gruppi elettrogeni e generatori, spesso inseriti in pacchetti riservati e segnalati solo agli organismi di controllo come il Copasir.
L’attenzione del governo sembra ora spostarsi verso una migliore strutturazione e trasparenza di questi aiuti, una richiesta avanzata soprattutto dalla Lega di Matteo Salvini, che ha posto condizioni precise per il proprio voto favorevole al decreto. Salvini ha infatti ribadito che il provvedimento dovrà essere “diverso rispetto agli anni passati” e focalizzato sulla difesa dell’Ucraina, non su un “attacco alla Russia”. La Lega ha ricevuto “ampie rassicurazioni” in questo senso, mentre Fratelli d’Italia conferma la volontà di continuare a fornire a Kiev “tutto ciò che serve, armi comprese”.
Il ruolo politico e le posizioni degli alleati
Il sostegno all’Ucraina rimane un punto fermo del programma di governo condiviso da tutte le forze della coalizione, Lega compresa, e ribadito più volte da esponenti di spicco come il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Quest’ultimo ha sottolineato che l’Italia “non è in guerra con la Russia” e non invierà soldati, ma continuerà a garantire il supporto necessario a Kiev.
Guido Crosetto di Fratelli d’Italia ha precisato che gli aiuti italiani sono sempre stati destinati alla protezione dei civili, con un’attenzione particolare alla difesa aerea, un aspetto che “non crea problemi” al partito. Dal punto di vista tecnico, i decreti legge emanati dal 2022 hanno finora prorogato la deroga per l’invio di equipaggiamenti militari con un meccanismo che prevede l’atto di indirizzo delle Camere e una relazione trimestrale al Parlamento da parte del ministro della Difesa. Gli elenchi specifici dei materiali sono definiti da decreti ministeriali firmati congiuntamente dai ministeri della Difesa, degli Esteri e dell’Economia.
Il nuovo decreto, quindi, non sarà una semplice replica dei precedenti, ma un tentativo di dare maggior struttura e chiarezza a un impegno che, al di là delle tensioni politiche interne, resta saldo nella politica italiana.






