L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) torna a esprimersi con fermezza sulla recente riforma della giustizia, definendola un provvedimento che danneggia i cittadini e compromette l’indipendenza della magistratura. A ribadirlo è stato il presidente dell’ANM, Cesare Parodi, durante un’audizione informale con il gruppo del Partito Democratico alla Camera.
La difesa dell’indipendenza della magistratura
Nel corso del suo intervento, Parodi ha sottolineato come la riforma, modificando la composizione del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), provochi un progressivo allontanamento del pubblico ministero dalla giurisdizione, indebolendo così l’autonomia dei magistrati. “È una riforma che cambia il CSM e indebolisce l’indipendenza di tutti i magistrati”, ha affermato il presidente dell’ANM. Un indebolimento che, secondo Parodi, avrà conseguenze negative soprattutto per i cittadini, i quali pagheranno il prezzo di una giustizia meno efficace e meno tutelante.
L’ANM ha inoltre ribadito la propria posizione di assoluta neutralità politica: “Non siamo vicini a nessun partito, ma ci battiamo per delle idee, intervenendo nel dibattito pubblico sulla giustizia”, ha precisato Parodi, evidenziando l’impegno dell’associazione nella difesa dei valori costituzionali.
Dialogo aperto con il Parlamento sulla riforma della giustizia
Il presidente Parodi ha inoltre ringraziato per l’occasione di confronto offerta dall’audizione con il gruppo Pd, sottolineando come l’ANM partecipi abitualmente a iniziative di approfondimento tecnico organizzate da partiti sia di maggioranza che di opposizione. “Spero di poter partecipare nuovamente come ospite di soggetti della maggioranza parlamentare”, ha concluso, auspicando un dialogo costruttivo sul tema della riforma della giustizia.
L’intervento dell’ANM arriva in un momento cruciale per il sistema giudiziario italiano, con un dibattito acceso intorno alle modifiche costituzionali e alle loro ricadute sul funzionamento della magistratura e sulla tutela dei diritti dei cittadini.





