Roma, 10 novembre 2025 – Nel corso dell’odierna seduta alla Camera dei Deputati, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha affrontato la questione della libertà di stampa e delle querele contro la trasmissione Report, soffermandosi in particolare sulla posizione delle sorelle Meloni, che non hanno ritirato la querela nei confronti del programma.
Il dibattito parlamentare sulla libertà di stampa
Durante il suo intervento, Giuseppe Conte ha ricordato la manifestazione del 21 ottobre scorso a Roma, organizzata in solidarietà a Sigfrido Ranucci, vittima di un recente attentato. Alla manifestazione aveva partecipato anche una delegazione di Fratelli d’Italia (FdI), la quale aveva espresso apprezzamenti sulla libertà di stampa. Tuttavia, ha sottolineato il leader M5S, “poi però, chiusa quella parentesi, è tornato tutto come prima e le sorelle Meloni non hanno ritirato la querela presentata da FdI contro Report, non hanno ascoltato neanche esponenti autorevoli della loro area culturale”.
Conte ha inoltre attaccato la gestione del Garante della privacy, definendo necessaria una sua azzeramento a causa della perdita di forza, credibilità e autorevolezza. Ha criticato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per aver dichiarato di non avere competenza in materia, accusandola di ipocrisia per il passato scambio di messaggi con il Garante stesso.

Giuseppe Conte e la nuova proposta do legge sul conflitto di interesse
“Riporteremo in Parlamento la nostra proposta di legge sul conflitto di interesse, per estirpare la malapianta di una politica opaca e clientelare” per “evitare che i politici si dedichino al tornaconto personale anziché al bene comune“, ha annunciato Giuseppe Conte. “Ormai l’insofferenza di governo e maggioranza verso l’autonomia di giornalisti e giudici è diventata cronica. Un presidente del Consiglio che si sottrae ad una conferenza stampa per 300 giorni, che incontra Trump e si vanta di non parlare con i giornalisti“.
“Mai successo” prima “che in commissione di Vigilanza, un senatore – in questo caso Gasparri – abbia esibito una carota davanti ad un giornalista, Ranucci, per delegittimarlo e umiliarlo. Ma Gasparri non si è reso conto che così facendo ha delegittimato e umiliato se stesso oltre all’istituzione che rappresenta“, ha proseguito. Conte ha parlato di “uno stato pessimo” dell’informazione pubblica, con “la tv pubblica completamente occupata dal governo” che “esercita una grandissima influenza sulle maggiori tv commerciali. Abbiamo parlamentari di questa maggioranza che possiedono tre testate e ogni giorno bastonano l’opposizione“.
Il contesto delle querele a Report e l’appello alla solidarietà
Il dibattito si inserisce nel quadro delle numerose querele che il giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, ha ricevuto nel corso degli anni. La lunga lista include esponenti politici di vari schieramenti, tra cui membri di Fratelli d’Italia, come il partito stesso, il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari e Gaetano Caputi, capo di gabinetto di Meloni. Ranucci è sotto tutela dal 2009 a causa delle minacce ricevute per le sue inchieste, spesso dedicate a rapporti tra politica e criminalità organizzata.
A seguito dell’attentato subito dal giornalista, l’ex ministro Francesco Storace ha lanciato un appello affinché tutte le querele contro Ranucci vengano ritirate, sottolineando come la solidarietà al giornalista debba concretizzarsi anche in questo gesto. Storace ha rimarcato che la situazione è oltre ogni limite e ha condannato sia gli attacchi da destra sia quelli da sinistra contro Ranucci.
Lo scenario politico resta dunque caratterizzato da tensioni intorno alla libertà di stampa e alle pressioni giudiziarie che colpiscono la redazione di Report, con la posizione delle sorelle Meloni che mantiene un ruolo centrale nel dibattito.






