Roma, 5 settembre 2025 – “In un mondo in cui le regole si stanno sgretolando e il potere globale si misura sempre più in termini di forza e velocità, l’Europa continua a mostrarsi lenta, frammentata e timorosa. Esiste un’unica America, un’unica Cina, ed è tempo che esista anche un’unica Europa”. Con queste parole si apre l’appello pubblicato dal Sole 24 Ore e da altre testate europee, firmato da Paolo Gentiloni, Sigrid Kaag, Bruno Lemaire e Klaus Regling. L’obiettivo è rilanciare un percorso di integrazione più profonda che tocchi sicurezza, economia e assetto politico dell’Unione.
Difesa comune e sovranità europea
Uno dei punti centrali riguarda la sicurezza. I firmatari propongono la nascita di un Patto europeo per la difesa, da considerare parte integrante della NATO, ma con un’impronta autonoma capace di rafforzare il peso strategico dell’Unione. Tra le priorità, il sostegno alle piccole e medie imprese del settore, l’utilizzo di equipaggiamenti prodotti in Europa e lo sviluppo di un sistema innovativo che colleghi industria civile e militare. L’appello include anche la creazione di un quadro comune per l’analisi delle minacce e l’istituzione di un Fondo sovrano europeo per la difesa, alimentato da risorse certe e di lungo periodo, sostenuto da un bilancio comunitario più consistente.
Un piano da 750 miliardi per l’economia
Sul piano economico, la proposta è ambiziosa: un grande piano di investimenti europei da 750 miliardi di euro, destinato a rafforzare la produttività, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e la transizione verde. Per rendere il progetto efficace, viene indicata come priorità la piena realizzazione dell’Unione dei mercati dei capitali entro il 2027, a partire da Francia, Germania e Italia. In questo modo si potrebbero ampliare i mercati finanziari europei e mobilitare in maniera più incisiva gli investimenti privati.
Cultura e ricerca come pilastri dell’Europa
Il rafforzamento dell’integrazione europea non si limita a difesa ed economia. L’appello sottolinea l’importanza di un fronte comune anche nella cultura e nella formazione, proponendo la nascita di cinque università di eccellenza riunite sotto il cosiddetto “programma Wittgenstein”. L’obiettivo è consolidare un’identità europea condivisa, capace di attrarre talenti e promuovere innovazione in settori strategici.
Europa, verso una governance più coesa
Infine, la riflessione si sposta sulla struttura politica dell’Unione. I promotori chiedono di superare il meccanismo della presidenza a rotazione e di unificare i ruoli del presidente della Commissione europea e del Consiglio europeo, creando così una figura unica di direzione politica. Altro nodo cruciale è l’eliminazione del diritto di veto, considerato un freno all’efficienza decisionale. Una riforma che punta a costruire un’Europa capace di agire con rapidità e autorevolezza sulla scena internazionale.
Potrebbe interessarti anche questa notizia: Draghi: “Illusione su potere Ue evaporata, servono unità e protagonismo europeo”






