Il premier laburista Keir Starmer si trova nel mirino delle accuse per la recente manovra finanziaria d’autunno, presentata ieri alla Camera dei Comuni, che prevede un massiccio aumento delle tasse pari a 26 miliardi di sterline (circa 30 miliardi di euro). La misura, che colpisce in particolare i lavoratori britannici, è stata definita da numerosi osservatori come una palese violazione delle promesse elettorali fatte dal governo laburista, mettendo in crisi la popolarità del primo ministro.
Starmer investito dalle critiche: la manovra finanziaria e le accuse di violazione delle promesse elettorali
La nuova legge di bilancio prevede il congelamento delle soglie dell’imposta sul reddito e dei contributi previdenziali della National Insurance fino al 2031, una decisione che comporterà un aumento reale delle imposte per milioni di lavoratori, non compensato dall’inflazione. Questa misura ha generato un forte malcontento e critiche sia da parte dei media britannici che di autorevoli istituti come l’Institute for Fiscal Studies (Ifs), che ha definito il congelamento “una chiara violazione delle promesse elettorali”. Helen Miller, direttrice dell’Ifs, ha sottolineato come questo provvedimento contraddica gli impegni presi durante la campagna elettorale.
Di fronte alle critiche, Starmer ha negato di aver tradito gli impegni elettorali, affermando di aver chiesto “a tutti di dare il loro contributo” per finanziare servizi essenziali come la sanità e le scuole, limitando al minimo gli interventi nel budget. Ha inoltre evidenziato come una delle priorità del governo sia stata l’eliminazione del tetto agli assegni familiari, limitati in precedenza a due figli, una misura che dovrebbe far uscire dalla povertà mezzo milione di bambini. Tuttavia, questa decisione è stata interpretata come una concessione alle pressioni dell’ala sinistra del Partito Laburista.
Le reazioni dei media britannici e la crisi di consenso
I principali quotidiani britannici sono stati durissimi nel commentare la manovra finanziaria. Il Financial Times ha parlato di un “record storico di pressione fiscale” con il pacchetto di tasse da 26 miliardi di sterline previsto entro la fine della legislatura nel 2029-30. Nonostante il positivo riscontro dei mercati finanziari, la manovra è stata descritta come una “manovra per la sopravvivenza politica” di Starmer, alle prese con una crisi di consensi senza precedenti.
Il tabloid di destra Daily Mail ha accusato la cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, di aver lanciato una “bomba fiscale” per accontentare l’ala sinistra del partito, mentre il filo-conservatore Daily Telegraph ha sottolineato la violazione delle promesse elettorali, evidenziando come i rincari colpiscano soprattutto i lavoratori. Anche Sky News ha ricordato come la stessa Reeves avesse promesso di non estendere il congelamento delle soglie per evitare un aumento delle tasse sui lavoratori.
Rachel Reeves, che ricopre il ruolo di cancelliera dello Scacchiere dal luglio 2024, ha ammesso l’impatto negativo delle nuove misure sui cittadini ma ha difeso la manovra definendola “giusta e necessaria”, negando di aver tradito formalmente gli impegni presi dal Labour in campagna elettorale.
Keir Starmer, che guida il governo dal luglio 2024 dopo aver riportato il Partito Laburista al potere dopo 14 anni di amministrazioni conservatrici, si ritrova ora a dover gestire una fase delicata, con un consenso in calo e una crescente pressione interna ed esterna. Starmer, ex avvocato specializzato in diritti umani e leader del Labour dal 2020, sta affrontando una sfida importante per mantenere la stabilità politica e sociale nel Regno Unito.
Il governo ha comunque confermato la priorità di investimenti in infrastrutture sociali, sanitarie e scolastiche, ma l’ombra della tassa record grava pesantemente sull’immagine dell’esecutivo, alimentando il dibattito politico nazionale.






