Roma, 14 novembre 2025 – Nel corso della discussione parlamentare sulla manovra finanziaria per il 2026, Fratelli d’Italia (FdI) ha presentato una serie di emendamenti che introducono importanti novità in tema di welfare aziendale e tassazione, suscitando un acceso dibattito tra le parti sociali e gli esperti del settore.
Fringe benefit: aumento della soglia e polemiche
L’emendamento principale, a prima firma Ambrogio, prevede un sostanziale innalzamento e stabilizzazione della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per tutti i lavoratori dipendenti, elevandola a 4.000 euro per chi ha figli a carico. Questo limite riguarda il valore dei beni e servizi erogati dai datori di lavoro, incluse le somme per il pagamento delle utenze domestiche (acqua, energia elettrica e gas) e le spese per l’affitto o gli interessi sul mutuo della prima casa.
Attualmente la soglia vigente è di 1.000 euro e 2.000 per i lavoratori con figli, ma senza interventi tornerebbe a soli 258 euro dal 2026. L’emendamento FdI mira a garantire maggiore supporto alle famiglie, ma la proposta ha già suscitato critiche da parte dei sindacati e delle associazioni di categoria. La CISL ha definito la misura «discriminatoria e ingestibile», proponendo invece un incremento uniforme a 1.000 euro per tutti i lavoratori senza distinzioni. Anche l’Associazione Italiana per il Welfare Aziendale (AIWA) ha segnalato «squilibri» e difficoltà di applicazione pratica, sottolineando che solo il 17% dei dipendenti attualmente beneficia di forme di welfare.
La Circolare n. 23 del 1 agosto 2023 dell’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti operativi sulla disciplina, specificando che l’agevolazione si applica a ogni genitore con figli fiscalmente a carico e che i fringe benefit fino a 3.000 euro sono esenti sia dall’Irpef che dall’imposta sostitutiva sui premi di produttività.
Manovra, nuove imposte su contanti e pacchi extra-Ue
Oltre ai fringe benefit, FdI propone un’imposta speciale di bollo fissa di 500 euro su ogni pagamento in contanti tra 5.001 e 10.000 euro, in vigore dal primo gennaio 2026. Attualmente il limite per l’uso del contante senza obbligo di tracciabilità è di 5.000 euro. L’emendamento alza quindi la soglia a 10.000 euro, ma introduce questa tassa significativa sia per i cittadini italiani che stranieri.
Inoltre, tra le proposte c’è l’introduzione di una tassa di 2 euro sui piccoli pacchi provenienti da Paesi extra-UE con valore fino a 150 euro, per coprire le spese amministrative doganali. Questa misura, già approvata dall’Unione Europea, si inserisce nella strategia di controllo delle spedizioni di modico valore dall’estero.
Parallelamente, FdI ha chiesto di cancellare la proroga della possibilità di aumentare la tassa di soggiorno fino a 2 euro per notte, misura che sarebbe dovuta scadere nel 2026, e di estendere la rottamazione quinquies anche ai contribuenti che stanno pagando la precedente definizione agevolata quater.
Questi emendamenti, inseriti nella legge di bilancio, sono al centro di un acceso confronto politico e sociale, con richieste di ulteriori chiarimenti sia sulle modalità applicative sia sugli effetti fiscali e contributivi.






