Roma, 26 giugno 2025 – L’aumento delle spese militari al 5% del PIL deciso dal governo italiano è stato definito da Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), come una scelta “folle” e “una condanna per il nostro Paese”. Il politico si è espresso duramente davanti a Montecitorio, denunciando le conseguenze sociali ed economiche di questa decisione.
Le critiche di Nicola Fratoianni all’aumento delle spese militari
Fratoianni ha sottolineato che con quasi 60 miliardi di euro all’anno destinati all’acquisto di bombe, armi e sistemi tecnologici di difesa, l’Italia rischia di vedere smantellati lo stato sociale e i servizi universali fondamentali come sanità e istruzione. “Con soli 10 miliardi all’anno – ha spiegato – potremmo rendere gratuito il sistema d’istruzione dall’asilo all’università o assumere 90mila medici”. Inoltre, ha evidenziato che tali risorse potrebbero finanziare 180mila ricercatori, figure fondamentali per costruire il futuro del Paese.
Il leader di AVS ha definito “disastrosa” e “vergognosa” questa scelta, che “pagheranno i cittadini italiani, le persone che rinunciano alle cure mediche, i giovani costretti a emigrare, i lavoratori con salari stagnanti e i pensionati al minimo”. Fratoianni ha anche accusato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni di perseguire un interesse nazionale in realtà “devastante”, favorendo gli interessi delle multinazionali americane delle armi, dato che l’Italia acquista principalmente dagli Stati Uniti.






