Ad Alessandria, Leonardo Saggiorato, segretario cittadino di Gioventù Nazionale, ha annunciato le sue dimissioni immediate da Fratelli d’Italia. La decisione, netta e senza compromessi, arriva in polemica con la linea del partito e con l’atteggiamento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accusati di non prendere posizione sul conflitto in Palestina.
Le accuse al governo israeliano
Intervistato da Radio Gold, Saggiorato ha dichiarato apertamente di schierarsi dalla parte del popolo palestinese, definendo quanto sta accadendo a Gaza un genocidio. Ha inoltre accusato il premier israeliano Benjamin Netanyahu di essere responsabile di una vera e propria pulizia etnica. Per l’ex dirigente giovanile di Fratelli d’Italia, la posizione del partito risulta insostenibile e in contrasto con la sua coscienza politica. Non a caso, ha sottolineato come l’Italia dovrebbe riconoscere lo Stato palestinese, rompendo il silenzio che, a suo avviso, caratterizza il dibattito nazionale.
Le reazioni politiche
La scelta di Saggiorato non è passata inosservata. Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha espresso pubblicamente apprezzamento per il gesto del giovane politico, definendolo raro e coraggioso. Sul suo profilo Facebook, Borrelli ha sottolineato come non accada spesso che qualcuno decida di “rompere il silenzio pagando di persona”, aggiungendo che mettere la coscienza davanti alla carriera politica rappresenta un segnale forte.
Una crepa nella compattezza di Fratelli d’Italia?
Il caso di Alessandria solleva interrogativi sulla reale compattezza interna di Fratelli d’Italia riguardo alla guerra in Medio Oriente. Se la linea ufficiale del partito e della premier Meloni resta improntata alla cautela e alla vicinanza a Israele, l’addio di Saggiorato dimostra che esistono posizioni critiche, anche radicali, pronte a emergere. Un singolo episodio, certo, ma che rischia di diventare simbolico, segnalando l’apertura di una piccola crepa in un partito che fino a oggi si è mostrato quasi sempre monolitico sulle questioni di politica estera.
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