Francesca Pascale si confida senza filtri al podcast “Gurulandia“, toccando argomenti che spaziano dalla politica interna e i suoi complessi rapporti con la vecchia e la nuova destra, fino a rivelazioni intime sul suo legame con Silvio Berlusconi e le sue abitudini personali. La Francesca Pascale che emerge è una donna liberale e “berlusconiana”, che non esita a esprimere giudizi taglienti sui vertici politici attuali e a rivendicare le proprie scelte di vita.
Forza Italia, Meloni e Schlein
Francesca Pascale ribadisce con forza di non essere mai stata di sinistra, neanche ai tempi della scuola, ma di considerarsi liberale e, soprattutto, berlusconiana. Tuttavia, critica aspramente lo stato attuale di Forza Italia (FI), che oggi le fa “tenerezza“. Pascale definisce l’attuale FI come un partito “solo che per me è nostalgico” e che, di fatto, “resiste non esiste”. Il problema, secondo lei, risiede nella classe dirigente e nell’incoerenza di presentarsi con il nome di Berlusconi senza un erede politico designato, trasformando FI in qualcosa di simile alla Democrazia Cristiana: inesistente. Critica anche la presenza di figure come Marta Fascina, per la quale si chiede perché non si dimetta dato il 96% di assenze.

Sul fronte del centrodestra, Francesca Pascale esprime grande rispetto per Giorgia Meloni, riconoscendola come l’unica leader, dopo Berlusconi, in grado di “costruire un dialogo” e “andare in Europa in America nel mondo”. Pur non votandola, la considera capace e “molto brava” nell’organizzare il partito. Di contro, la sua opinione su Elly Schlein è durissima: la definisce un “prodotto chimico dell’establishment del PD”, una donna lesbica e brava cercata solo per “affrontare la Meloni”. Ritiene che Schlein sia una bravissima rappresentante, ma non un leader, e che la sua leadership rappresenterebbe “la catastrofe più totale”. Per il PD, propone invece Vincenzo De Luca come segretario.
In merito al movimento LGBTQ, Pascale sostiene che il rispetto dei diritti civili e umani dovrebbe essere un punto comune anche per la destra, ma critica il fatto che la sinistra abbia “rubato alla società” questo tema rendendolo un “monopolio assoluto”. Pur adorando il Pride, ne critica il linguaggio attuale, che reputa “controproducente” e divisorio. Afferma inoltre che la Meloni potrebbe concedere il reato di omotrasfobia.
Il Rapporto con Berlusconi e la verità sulla marijuana
Nel ripercorrere la sua lunga relazione con Silvio Berlusconi, Francesca Pascale sottolinea che l’essere la sua compagna è stato in realtà il suo “coming out più rischioso”. Ammette che la differenza d’età (49 anni) era enorme, ma ricorda che Berlusconi era l’elemento più dinamico della coppia, tanto che si sentiva lei “quella più vecchia”. Di Berlusconi amava il carisma, il non essere snob e la sua capacità di ascolto. Pascale smentisce la narrativa delle “cene eleganti” come compravendita o prostituzione, descrivendole come serate di divertimento tra amici.
Riguardo alla sua identità, smentisce la “bugia più grande” di essere “diventata lesbica dopo Silvio Berlusconi”, chiarendo che la sua bisessualità è sempre stata dichiarata alle persone care fin dall’adolescenza. Infine, Francesca Pascale rivela candidamente la sua abitudine di fumare marijuana – “quella vera”. Ammette di averlo fatto anche davanti a Berlusconi, che pur non gradendo il fumo, le lasciava questa libertà. Ritiene che sia “stupido tenerla illegale”.

