Milano, 20 luglio 2025 – La Lombardia si prepara a compiere un significativo passo avanti verso l’autonomia regionale, estendendo le intese anche al settore della sanità. Dopo un incontro positivo tra il governatore lombardo Attilio Fontana e il ministro per le Autonomie Roberto Calderoli, la Regione ha manifestato l’intenzione di chiudere a breve i primi accordi, puntando a un’intesa già entro il mese di settembre.
Autonomia e sanità: priorità per la Lombardia
La Regione Lombardia ha individuato nella sanità una delle aree strategiche per l’ampliamento dell’autonomia. L’obiettivo principale è intervenire su aspetti cruciali come gli stipendi di medici e infermieri, con l’intento di contrastare la concorrenza salariale proveniente dalla vicina Svizzera, e migliorare la gestione delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. I Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) sono già stati definiti e questa materia rappresenta un punto cardine nelle trattative in corso.
Parallelamente, la Lombardia ha intenzione di sottoscrivere intese anche su altre tre materie fuori dal perimetro dei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni): la protezione civile, le professioni e la previdenza complementare integrativa. Su queste tematiche, il ministro Calderoli ha confermato di aver ottenuto il via libera da tutti i ministeri competenti.
Prossimi passi e coinvolgimento delle altre Regioni
Le quattro materie già oggetto di trattativa saranno presentate nei prossimi giorni anche alle altre Regioni interessate, in particolare Veneto, Liguria e Piemonte, che hanno espresso la volontà di avviare subito le discussioni. L’auspicio del ministro Calderoli è di formalizzare le intese entro settembre, dando così concretezza al percorso di autonomia differenziata avviato dalla Lombardia.
Questo sviluppo si inserisce in un contesto politico-amministrativo che vede la Lombardia quale regione con la più alta popolazione e densità abitativa in Italia, con un sistema sanitario complesso e articolato. Il rafforzamento dell’autonomia in questo settore potrebbe rappresentare un modello per la gestione più efficiente delle risorse e dei servizi sul territorio regionale.






