Oggi pomeriggio, a Bologna, la CGIL ha organizzato un presidio in piazza Maggiore per esprimere sostegno agli attivisti della Global Sumud Flotilla bloccati e arrestati da Israele durante l’ultima missione umanitaria verso la Striscia di Gaza. Ecco i commenti del sindacato.
La CGIL in piazza a Bologna per il sostegno alla Flotilla
In una nota diffusa oggi dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), si rinnova la preoccupazione per il mancato rilascio degli attivisti della Global Sumud Flotilla e della Freedom Flotilla, alcuni dei quali appartenenti alla stessa organizzazione sindacale. La Confederazione denuncia le condizioni degradanti in cui i prigionieri sono stati trattenuti e chiede il rispetto del diritto umanitario e internazionale. La CGIL sollecita inoltre il governo italiano a seguire con attenzione la situazione degli attivisti arrestati, garantendo la loro sicurezza e incolumità.
La nota si conclude con un appello alla pace e alla fine immediata dell’“assedio e del genocidio” nella Striscia di Gaza, riconoscendo l’importanza del negoziato in corso per una soluzione giusta alla crisi palestinese.
Il presidio a Bologna e la mobilitazione contro il blocco di Gaza
La manifestazione organizzata in piazza Maggiore a Bologna, non preavvisata secondo la Questura, vede la partecipazione attiva della CGIL locale, che attraverso i propri canali social ha ribadito l’impegno contro il blocco illegale imposto da Israele alla popolazione di Gaza. Il sindacato invita lavoratrici e lavoratori a partecipare numerosi per mantenere alta l’attenzione sulla situazione umanitaria e politica nella regione.
La CGIL denuncia anche l’atteggiamento del governo italiano, accusato di ostacolare le missioni umanitarie della Freedom Flotilla e di limitare il diritto di sciopero e di mobilitazione a sostegno del popolo palestinese.
La situazione rimane estremamente tesa: la Freedom Flotilla Italia denuncia l’uso della fame e della carenza di cure mediche come arma di guerra, mentre la comunità internazionale continua a sollecitare il rispetto dei diritti umani e la fine dell’assedio. Nel frattempo, la CGIL e altre organizzazioni continuano a mobilitarsi per sostenere gli attivisti e la popolazione palestinese.






