La sindaca di Genova Silvia Salis ha voluto chiarire la sua posizione riguardo alle accuse e alle polemiche sorte in seguito all’arresto di Mohammad Hannoun, attivista palestinese indagato per i finanziamenti ad Hamas. In una nota ufficiale, Salis smentisce con fermezza di aver partecipato a comizi con Hannoun e annuncia azioni legali contro chi diffonde notizie false.
Finanziamenti ad Hamas: la posizione della sindaca Salis sulle accuse
Silvia Salis ha scelto inizialmente il silenzio per rispetto delle indagini e per permettere alla magistratura di lavorare senza strumentalizzazioni politiche. Tuttavia, ha deciso di intervenire dopo la diffusione di un racconto “falso, costruito con fotomontaggi e insinuazioni”, che ha definito inaccettabile. La sindaca ha precisato: “Non sono mai andata in piazza con altri sindaci ad ascoltare Hannoun il 17 settembre. In quella giornata abbiamo partecipato solo per pochi minuti a un’iniziativa di Music for Peace senza alcun contatto con Hannoun, né in quell’occasione né in altre. Se lui ha parlato, lo ha fatto dopo che io e gli altri sindaci avevamo già lasciato la piazza”.
Ha inoltre annunciato di voler procedere con querele contro chi diffonde notizie inventate e ha invitato gli altri sindaci a seguire il suo esempio.
Chi è Mohammad Hannoun e il contesto delle accuse
Mohammad Hannoun, 63 anni, architetto di origine palestinese con cittadinanza giordana residente a Genova da circa 40 anni, è presidente dell’Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese (A.b.s.p.p.). È stato arrestato con l’accusa di finanziare Hamas, accusa che ha sempre respinto. Nel 2023 il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha inserito Hannoun e la sua associazione in una black list per finanziamento al terrorismo.
Hannoun è noto per la sua attività politica e di solidarietà, avendo partecipato a numerose manifestazioni in favore del popolo palestinese e collaborato con esponenti della sinistra italiana. Negli ultimi anni è stato destinatario di provvedimenti restrittivi, come fogli di via emessi dalla Questura di Milano per istigazione all’odio e per aver giustificato alcune azioni violente attribuite a Hamas.
La sindaca Salis ha sottolineato che, se le accuse fossero confermate, si tratterebbe di un danno enorme non solo per la popolazione palestinese, ma anche per le associazioni come Music for Peace, che operano con finalità umanitarie senza alcun legame con le indagini.






