Roma, 5 Giu – L’Associazione Luca Coscioni ha depositato in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia. Filomena Gallo ha sottolineato la necessità di garantire libertà di scelta su fine vita, citando sentenze della Corte Costituzionale. Per portare la proposta in Parlamento sono necessarie 50.000 firme entro il 16 luglio. Marco Cappato ha chiesto pari diritti ai cittadini italiani rispetto a quelli di Olanda, Belgio, Lussemburgo e Spagna
L’Associazione Luca Coscioni ha depositato oggi presso la Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia in Italia. Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’associazione, ha sottolineato l’importanza di garantire ai cittadini il diritto di scelta in merito alla fine della vita. La raccolta di 50.000 firme è prevista entro il 16 luglio, per portare la proposta in Parlamento.
La proposta di legge e il contesto attuale
Durante una conferenza stampa tenutasi oggi a Roma, Filomena Gallo ha spiegato che la proposta legislativa si basa sulle ripetute sollecitazioni della Corte Costituzionale, che ha invitato il Parlamento a regolamentare il tema dell’eutanasia e del suicidio assistito. “È tempo che anche in Italia si riconosca il diritto a una morte dignitosa“, ha affermato Gallo. La proposta mira a emulare le normative già in vigore in Paesi come Olanda, Belgio, Lussemburgo e Spagna, dove l’eutanasia è legalmente riconosciuta.
L’importanza della legalizzazione dell’eutanasia
L’Associazione Luca Coscioni, attiva da anni nella promozione dei diritti civili e della libertà di scelta individuale, ha già tentato in passato di far approvare leggi simili. Tuttavia, la mancanza di un quadro normativo ha portato a una situazione di incertezza per molti cittadini italiani che si trovano a dover affrontare malattie terminali e sofferenze. Marco Cappato, tesoriere dell’associazione, ha dichiarato: “Chiediamo che il Parlamento assuma le proprie responsabilità, come hanno già fatto i legislatori in altri Paesi europei”. Presente all’evento anche Mina Welby, presidente dell’associazione e moglie di Piergiorgio Welby, un noto attivista per i diritti dei malati, che ha espresso la sua speranza che questa legge possa finalmente portare a una maggiore libertà di scelta per chi soffre.
Un cambiamento significativo per l’Italia
La proposta di legge, se approvata, potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nel panorama legislativo italiano, portando finalmente il tema dell’eutanasia al centro del dibattito pubblico. Gli attivisti stanno mobilitando la società civile per raccogliere le firme necessarie e garantire che la questione venga discussa in Senato il 16 luglio, data in cui sono previste le discussioni sul suicidio assistito. Inoltre, la proposta prevede non solo l’accesso all’eutanasia attiva, ma anche il suicidio medicalmente assistito, ampliando così le opzioni per coloro che si trovano in situazioni di grave sofferenza.