Emma Bonino è stata portata d’urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito di Roma, dove è stata classificata in codice rosso e trasferita in terapia intensiva. Secondo le prime informazioni, la leader radicale risulta vigile, anche se le sue condizioni hanno richiesto un intervento immediato. La diagnosi è insufficienza respiratoria.
+Europa: “Bonino stabile e sempre vigile”
Secondo fonti di +Europa, le condizioni di Bonino sono stabili. Sono in corso ulteriori accertamenti per monitorare la situazione. “Emma è ricoverata, siamo in attesa dei risultati degli accertamenti di queste ore”, ha spiegato Riccardo Magi, il segretario del partito. “Rimane vigile e siamo fiduciosi di ricevere oggi notizie positive, perché Emma è una grande lottatrice. Le mandiamo il nostro affetto e la aspettiamo”, ha aggiunto.
Bonino trasferita al San Filippo Neri: condizioni ancora stabili
Emma Bonino è stata trasferita all’ospedale San Filippo Neri di Roma. La scelta del trasferimento è stata dettata dalla necessità di garantire un’unità specializzata per la sua patologia, in grado di offrire il miglior supporto possibile.
La ASL Roma 1 ha confermato che l’ex senatrice è ora ricoverata nella Stroke Unit, reparto specificamente attrezzato per il tipo di problema che l’ha colpita. L’obiettivo è assicurare un ambiente medico ottimale e adeguato alle esigenze del caso.
La lunga battaglia contro la malattia
La politica radicale convive da anni con problemi legati alla salute. Nel 2015 le era stato diagnosticato un microcitoma polmonare, una forma particolarmente aggressiva di tumore ai polmoni. Dopo otto anni di cure, nel 2023 aveva annunciato la conclusione del percorso terapeutico con esito positivo. Già nell’ottobre 2024 era stata ricoverata per difficoltà respiratorie, venendo dimessa una settimana dopo. In quel periodo aveva ricevuto anche la visita a sorpresa di Papa Francesco, segno della stima trasversale costruita negli anni.
Emma Bonino, un simbolo del radicalismo italiano
Figura centrale del Partito radicale fin dagli anni Settanta, Bonino rappresenta una delle poche donne italiane note e rispettate anche fuori dai confini nazionali. Pur spesso al centro di battaglie considerate divisive, la sua coerenza l’ha resa una voce ascoltata anche da avversari politici. Celebre il suo impegno per il diritto all’aborto, per le campagne sulla liberalizzazione delle droghe leggere e contro il nucleare, condotte con referendum, mobilitazioni e atti di disobbedienza civile.
Il percorso politico nelle istituzioni
Deputata dal 1976 al 1994, ha guidato il Partito radicale transnazionale e poi la sua segreteria tra il 1993 e il 1994. È stata eletta più volte al Parlamento europeo, fino a creare nel 1999 la “Lista Bonino”, che ottenne un rilevante successo con l’8,5% dei voti. Tornata alla politica nazionale, è stata ministra del Commercio Internazionale e delle Politiche Europee nel governo Prodi e, nel 2008, senatrice eletta con il Partito Democratico, assumendo anche la vicepresidenza del Senato.
Le battaglie di Emma Bonino
Il suo attivismo ha attraversato decenni di impegno: campagne contro la pena di morte, iniziative per la difesa dei diritti civili, lotte contro la fame nel mondo. Bonino ha digiunato per denunciare le condizioni dell’Africa, ha sostenuto il dialogo interlaico e ha contribuito a portare il tema dei diritti umani al centro del dibattito europeo. Una vita politica segnata anche da relazioni intense, come quella con Marco Pannella, con cui condivise un percorso profondo e poi una dolorosa rottura negli ultimi anni del leader radicale.
Una figura rispettata anche fuori dal suo mondo politico
Pur restando sempre ancorata alle sue posizioni, spesso considerate “radicali”, Emma Bonino ha ottenuto riconoscimento trasversale. È stata apprezzata anche da aree conservatrici per la determinazione, la chiarezza e la continuità del suo impegno. Il recente peggioramento delle sue condizioni ha riacceso l’attenzione su una personalità che ha segnato la storia politica italiana e che, ancora oggi, continua a essere un punto di riferimento per molti.






