Oggi prendono il via le elezioni regionali in Toscana, che coinvolgono oltre 3 milioni di elettori chiamati a scegliere il nuovo presidente della Regione e a rinnovare il Consiglio regionale. Le urne resteranno aperte fino alle 23 di questa sera e riapriranno domani, lunedì 13 ottobre, dalle 7 alle 15. La competizione politica si concentra sulle candidature di Eugenio Giani, presidente uscente sostenuto da una coalizione di centrosinistra allargata, Alessandro Tomasi per il centrodestra e Antonella Bundu, rappresentante della lista Toscana Rossa.
Elezioni regionali Toscana: la sfida politica e i candidati
Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana dal 2020, si presenta per un secondo mandato forte di un consenso costruito nelle passate legislature. Laureato in giurisprudenza e con una lunga esperienza politica a Firenze e in Regione, Giani è sostenuto da un ampio schieramento che include Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva e altre formazioni progressiste. Nel corso del suo mandato, ha gestito anche emergenze significative, come l’alluvione del 2023, e ha assunto posizioni pubbliche critiche in ambito internazionale, tra cui la sospensione delle relazioni istituzionali con Israele per la crisi in Palestina.
Il centrodestra punta sull’attuale sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, candidato di Fratelli d’Italia, che si presenta come alternativa con una coalizione formata da FdI, Forza Italia, Lega, Noi moderati e liste civiche. Tuttavia, tra le forze di centrodestra permangono tensioni interne, con Forza Italia che aveva auspicato primarie per scegliere il candidato.
A sinistra, la figura di spicco è Antonella Bundu, attivista e consigliera comunale a Firenze, sostenuta dalla lista Toscana Rossa. Bundu si caratterizza per un impegno politico e sociale radicato nelle battaglie antirazziste e per i diritti civili, evidenziando un profilo di sinistra più radicale rispetto alla coalizione di Giani.
Il sistema elettorale e l’affluenza
Il sistema di voto prevede una sola scheda arancione, con due preferenze: una per il presidente e una per la lista di riferimento, con la possibilità di voto disgiunto. Il Consiglio regionale si compone di 40 seggi più il presidente, con un premio di maggioranza variabile che assicura almeno 23 seggi alla coalizione vincente. Per essere eletti, le liste devono superare specifiche soglie di sbarramento.
L’eventuale ballottaggio, previsto per il 26 e 27 ottobre, scatterà solo se nessun candidato presidente otterrà almeno il 40% dei voti validi al primo turno, norma peculiare delle elezioni regionali toscane.
L’incognita principale resta l’affluenza: dopo il calo storico del 2015, che aveva registrato meno del 50% di partecipazione, e il recupero al 62,6% nel 2020, si attende di vedere se la mobilitazione degli elettori tornerà ai livelli tradizionali o risentirà delle dinamiche nazionali e locali.
Il rinnovo del Consiglio e le regole del voto
L’elettore può esprimere fino a due preferenze per i candidati consiglieri, rispettando l’alternanza di genere. Le circoscrizioni sono tredici, con Firenze suddivisa in quattro distretti. Le liste possono presentare un listino bloccato regionale, usato da Pd e Lega, che garantisce l’elezione dei primi candidati indicati.
Il voto disgiunto consente di scegliere un presidente di una coalizione e una lista di un’altra, una caratteristica che potrebbe influenzare gli equilibri parlamentari regionali.



