Aosta, 26 settembre 2025 – Si avvicina una tornata elettorale di rilievo per l’Italia, con oltre 17 milioni di elettori chiamati a votare in sette regioni tra fine settembre e fine novembre. Le prossime elezioni regionali interesseranno Valle d’Aosta, Marche, Calabria, Toscana, Veneto, Puglia e Campania, con modalità e calendari differenti.
Calendario elettorale e modalità di voto
Il primo appuntamento per le elezioni regionali è fissato per domenica 28 settembre 2025 in Valle d’Aosta, dove si voterà in un’unica giornata, dalle 7 alle 23. Nella stessa data, ma con un turno aggiuntivo il giorno successivo, lunedì 29 settembre fino alle 15, si svolgeranno le elezioni nelle Marche. Il fine settimana successivo, 5 e 6 ottobre, toccherà alla Calabria, seguita dalla Toscana il 12 e 13 ottobre. Dopo una pausa di circa quaranta giorni, si terrà l’election day per le restanti tre regioni, Veneto, Puglia e Campania, il 23 e 24 novembre 2025.
In Toscana è previsto un ballottaggio il 26 ottobre qualora nessun candidato raggiunga almeno il 40% dei voti, mentre nelle altre regioni il presidente sarà eletto al primo turno dal candidato con il maggior numero di preferenze, senza soglie obbligatorie.
Elezioni regionali in Valle d’Aosta: sfida tra autonomisti e centrodestra unito
La Valle d’Aosta, regione a statuto speciale, si presenta con un sistema proporzionale per l’elezione dei 35 consiglieri regionali, mentre la scelta del presidente della giunta spetta poi all’assemblea legislativa stessa. Questa tornata elettorale vedrà per la prima volta il centrodestra (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega) unito in una coalizione compatta, deciso a mettere fine a decenni di governo autonomista.
L’Union valdôtaine mira a confermare la guida regionale, puntando a una maggioranza autonoma o a un’alleanza autonomista-progressista con il sostegno del Partito Democratico. La Valle d’Aosta è una regione bilingue italiano-francese, con una forte identità culturale e linguistica, e il voto rappresenta un momento cruciale per definire la direzione politica di questo territorio alpino.
Le Marche: sfida a sei candidati con Acquaroli e Ricci favoriti
Nelle Marche il voto si svolgerà in due giorni. Il presidente uscente, Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia), sostenuto da una coalizione di centrodestra che include Lega, Forza Italia, Unione di Centro e liste civiche, tenta il bis. Il centrosinistra schiera come candidato Matteo Ricci, europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro, appoggiato da una coalizione che vede la presenza del Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e altre liste civiche.
Sono sei in totale i candidati alla presidenza: oltre ad Acquaroli e Ricci, si presentano Claudio Bolletta (Democrazia Sovrana Popolare), Lidia Mangani (Partito Comunista Italiano), Francesco Gerardi (Forza del Popolo) e Beatrice Marinelli (Evoluzione della Rivoluzione). Il sistema di voto consente di esprimere fino a due preferenze, con l’obbligo di indicare candidati di sesso diverso per evitare l’annullamento della seconda preferenza. È vietato il voto disgiunto tra lista e candidato presidente.
Prospettive e contesto nazionale
Questa tornata elettorale si svolge in un momento delicato per l’Italia, con la necessità di una manovra economica prudente e una situazione internazionale complessa. Il risultato delle elezioni regionali avrà riflessi importanti anche sul contesto politico nazionale, in particolare per la definizione degli equilibri tra le principali forze politiche.
Il sistema elettorale utilizzato varia tra le regioni, con meccanismi maggioritari e proporzionali, e prevede in alcuni casi ballottaggi per garantire la legittimità della scelta del presidente. Il voto segreto e la possibilità di esprimere preferenze multiple sono elementi fondamentali per la trasparenza e la rappresentatività del processo democratico.
Le prossime settimane saranno decisive per oltre 17 milioni di italiani, chiamati a scegliere i propri rappresentanti regionali in una fase storica di grandi sfide economiche, sociali e geopolitiche.






