Con un’affluenza che si attesta al 50,01%, si sono concluse le votazioni per le elezioni regionali nelle Marche, segnando un calo di quasi dieci punti percentuali rispetto al 2020, quando l’affluenza era stata del 59,7%. La partecipazione ha visto un andamento differenziato nelle varie province, con Pesaro Urbino e Fermo in testa e percentuali inferiori al 50% nelle province di Ascoli Piceno e Macerata.
Dati sull’affluenza e prime proiezioni
Secondo i dati ufficiali, ha votato poco più della metà degli aventi diritto, con una percentuale complessiva del 50,01%. Le province di Pesaro Urbino e Fermo hanno registrato rispettivamente il 52,4% e il 51,2% di affluenza, mentre nelle province di Ascoli Piceno e Macerata l’affluenza è rimasta sotto la soglia del 50%.
Le prime proiezioni delle principali agenzie demoscopiche confermano un vantaggio per il presidente uscente e candidato del centrodestra, Francesco Acquaroli. Il consorzio Opinio per la Rai lo assegna al 51%, mentre il suo sfidante di centrosinistra, Matteo Ricci, si attesta al 45,6%. Simili i dati forniti da Swg per La7, che vede Acquaroli al 52% e Ricci al 45%.
Elezioni nelle Marche: Acquaroli in leggero vantaggio
Francesco Acquaroli, governatore uscente delle Marche e in corsa per il secondo mandato, segue lo spoglio dalla sua abitazione a Potenza Picena (Macerata) e ha manifestato cautela nel commentare i dati in via di definizione. Il suo comitato elettorale ad Ancona mostra un crescente ottimismo man mano che i risultati delineano un quadro favorevole.
Acquaroli, già sindaco di Potenza Picena e deputato per Fratelli d’Italia, è sostenuto da una coalizione di centrodestra e punta a consolidare i risultati ottenuti nel primo mandato, soprattutto nel settore della sanità regionale. Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro e attuale europarlamentare per il Partito Democratico, tenta di recuperare terreno nonostante le difficoltà elettorali e le contestazioni politiche che hanno caratterizzato la sua campagna.
Il voto di oggi nelle Marche sarà uno degli indicatori più significativi per il panorama politico nazionale e la contesa tra centrodestra e centrosinistra rimane serrata. La partecipazione dimezzata rispetto a cinque anni fa rappresenta, inoltre, un elemento di riflessione per le future strategie politiche nella regione.






