Calenda spinge sull’idea di creare un sistema di difesa europeo che non dipenda dagli USA, come invece succede con la NATO
Carlo Calenda, leader del partito Azione, ha rilanciato con forza la necessità di costruire un sistema di difesa europeo indipendente dagli Stati Uniti, in risposta alla recente decisione dell’amministrazione Trump di bloccare l’invio di sistemi di difesa aerea promessi all’Ucraina. Il dibattito si inserisce in un contesto geopolitico complesso, segnato da tensioni tra Washington e Bruxelles e dalla guerra in corso in Ucraina.
La posizione di Calenda: l’inaffidabilità degli USA
In un messaggio pubblicato su X, Calenda ha dichiarato senza mezzi termini: “Trump blocca l’invio di sistemi di difesa aerea all’Ucraina. Trump è un sodale di Putin“. Secondo l’esponente di Azione, questo episodio sottolinea l’urgenza di un pilastro europeo della NATO autonomo dagli Stati Uniti. Calenda ha affermato che la libertà e l’indipendenza hanno un costo e che per il suo partito questa rappresenta “la priorità delle priorità”. Ha inoltre escluso ogni futura alleanza con forze politiche o Stati che non garantiscano un sostegno pieno all’Ucraina e al rafforzamento di un sistema di difesa europeo indipendente.
La presa di posizione arriva in un momento in cui il Pentagono ha sospeso l’invio di sistemi di difesa aerea all’Ucraina, una decisione che rischia di rallentare il supporto militare occidentale contro l’aggressione russa.
Il contesto internazionale e le implicazioni geopolitiche
Donald Trump, rieletto presidente degli Stati Uniti nel 2024, ha mantenuto un approccio controverso alle questioni internazionali, spesso definito isolazionista e critico nei confronti delle alleanze tradizionali come la NATO. La sua amministrazione ha più volte messo in discussione l’impegno americano in Europa, generando tensioni con i partner europei.
L’Europa si trova quindi a dover riflettere sulla propria autonomia strategica e sulla capacità di difendersi in modo indipendente, senza dover dipendere esclusivamente dalla protezione statunitense. In questo senso, il richiamo di Calenda rappresenta un eco significativo di una linea politica che punta a rafforzare l’integrazione militare europea, in linea con le crescenti sfide poste dalla sicurezza internazionale.
Questa discussione si inserisce in un quadro più ampio che vede l’Europa impegnata a consolidare la propria posizione geopolitica, facendo fronte alle ambiguità e alle tensioni generate dalla nuova amministrazione statunitense e dalla crisi ucraina tuttora in corso.






