Nuove discussioni sul tema della difesa il Italia: le parole di Angelo Bonelli sulle spese militari al 5% del PIL
Il recente vertice NATO tenutosi all’Aia ha riacceso il dibattito politico in Italia, con critiche particolarmente dure rivolte al governo guidato da Giorgia Meloni. Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) e co-portavoce di Europa Verde, ha definito la decisione di aumentare la spesa militare italiana al 5% del PIL una scelta “senza precedenti” e “follia”, che danneggerebbe le finanze pubbliche e sottrarrebbe risorse a settori fondamentali come sanità, scuola e ambiente.
Spese militari al 5% del PIL: critiche di Bonelli al governo Meloni
Nel dettaglio, Bonelli accusa Meloni di essersi piegata a un diktat imposto dagli Stati Uniti e dalla lobby delle armi, senza considerare gli effetti negativi sui cittadini italiani. La premier, secondo il deputato, avrebbe promesso all’amministrazione Trump acquisti di armamenti dalla industria bellica americana, sacrificando investimenti pubblici essenziali. Bonelli sottolinea come queste decisioni contrastino con le richieste di sacrifici rivolte alla popolazione italiana in ambiti cruciali quali la scuola, la sanità, il trasporto pubblico e la lotta alla crisi climatica.
Il deputato ha anche sollevato dubbi concreti sull’equilibrio finanziario del piano, chiedendo esplicitamente dove il governo troverà i fondi necessari per sostenere tale aumento della spesa militare, che potrebbe arrivare a consumare oltre 400 miliardi di euro entro il 2035 e superare i 100 miliardi annui, una cifra che definisce “una corsa al riarmo inutile e sproporzionata”.
Contrasto con la posizione spagnola di Pedro Sánchez
Il leader spagnolo Pedro Sánchez ha, invece, espresso pubblicamente una posizione contraria a simili incrementi, giudicando il 5% di spesa militare “sproporzionato e inutile”. Sánchez ha inoltre chiesto una forte pressione internazionale su Israele affinché ponga fine al massacro nella Striscia di Gaza, sottolineando l’importanza del rispetto del diritto internazionale e del principio di umanità.
Il confronto tra le strategie dei due governi europei evidenzia differenze significative nella gestione delle politiche di difesa e nei rapporti con gli alleati atlantici, mentre in Italia prosegue la discussione sulle ricadute economiche e sociali della scelta di Meloni di allinearsi alle richieste statunitensi in materia di riarmo.






